sabato, luglio 21, 2007



ADESSO BASTA!

Il momento preciso in cui ho scoperto che non bastava aver fatto il partigiano per essere compagno è stato quando mi hanno proposto di lavorare per l'istituto storico della Resistenza con un contratto co.co.pro. 3,45 euro l'ora. Sei giorni a settimana. Niente ferie. Niente mutua. Raggiungibile 24 ore su 24. Trasferte un paio di volte al mese.
Poi, hanno fatto presidente della Repubblica Napolitano, tanto per non farmi venire il dubbio che l'unico partigiano stronzo l'avessi beccato io.

Ci sono rimasta male, lo ammetto, che i partigiani per me erano Con ostinato rigore, e poi me li scopro Difensori dell'ordine costituito. La solita biancaneve, la solita idealista.
Però la Resistenza è una cosa seria, e il fatto che a difenderla e a parlarne rimangano soprattutto pochi ex senatori votati al partito democratico e al centralismo, non ne diminuisce il valore. Fa un po' tristezza vedere il 25 aprile ridotto a corone di fiori e gagliardetti, ecco, quello si. Ma dietro l'Anpi, oltre le corone di fiori c'è tutta una storia che ancora non è stata raccontata, ed è la storia dei partigiani che poi non hanno fatto nè i senatori nè i presidenti della repubblica. Quella è la storia della resistenza che mi ci piace a me. Quella è la storia che andrebbe raccontata. Una storia in cui l'eroismo sia l'eccezione. In cui non è l'eroismo a fare la Resistenza, è fare resistenza che è eroico.

Gli istituti della Resistenza in mano agli ex senatori centralisti che propongono contratti capestro sono un gran bello ostacolo a questo tipo di narrazione, perchè ricercano il martirio cristiano nei morti partigiani. Perchè sono intrinsecamente convinti, in modo tremendamente luterano, che il fatto stesso di essere sopravvissuti sia una colpa.
Non è un bel modo di raccontare la Resistenza alle nuove generazioni.
Ma c'è da dire che, da ieri, in Veneto va molto peggio.
A Verona, infatti, hanno pensato che gli ex comunisti, per quanto lavati nell'arno, fossero un rischio per la società, che i Ds fossero una cosa di sinistra.
E così il sindaco vice sceriffo Tosi ha proclamato Largo ai giovani! e ha fatto assumere tali Andrea Miglioranzi e Lucia Cametti all'istituto storico della Resistenza di Verona.
Il signor Miglioranzi è stato selezionato grazie ad un curriculum di tutto rispetto: è infatti noto ai più per essere autore di simpatica e sgarzula canzuncella che così recita: "Tu ebreo maledetto/che ti arricchisci sulla pelle degli altri/ che speculi sulla gente/ sulla gente che non ha niente./ Giudeo senza patria/ e con un solo credo/ il dio denaro/ trovarti è stata dura/ ma con i tuoi soldi non fai più paura/".
La sopraccitata canzuncella risponde al nome di Gesta Bellica, ed è intonata dall'omonimo gruppo di cui il Miglioranzi è membro.
Lucia Cametti, meno pretenziosamente, è una neoeletta di AN.
Non è dato di sapere lo stipendio orario base nel contratto d'assunzione. Ma mi viene così da pensare che non sia 3,45€.

Polverone di reazioni, il presidente della comunità ebraica sconcertato, la sinistra veronese che organizza un corteo.
E poi il meraviglioso commento dell'ex assessore ulivista: "Bizzarro che due esponenti della destra entrino nell'Istituto, ma significa che riconoscono il valore della Resistenza".
Che è un po' come dire Peccato che le talpe mi devastino l'orto, ma credo che lo facciano per aiutarmi nella semina.

Io credo che questi signori fascisti siano più intelligenti di come li vogliamo disegnare.
Perchè stanno spostando il limite.
Io credo e spero che, alla fine, questi due giovani fascisti che si riferiscono a Priebke chiamandolo "il capitano", si riesca a cacciarli dall'Istituto.
Li metteranno in minoranza, li metteranno a fare fotocopie di foto di lapidi, sposteranno le lettere delle tastiere dei loro computer, attaccheranno Bandiera Rossa ogni volta che timbrano il cartellino.
Però intanto, anche se li licenziassero, anche se scappassero con l'esaurimento nervoso, avrebbero ottenuto il risultato di aver spostato il limite.
Perchè se alla prossima assunzione entrerà in istituto uno dell'UDC, nessuno ci farà caso. Siamo sopravvissuti ai fascisti - diranno - cosa vuoi che faccia uno dell'UDC?
Questo è, spostare il limite.
E' parlare così tanto da fascisti, che se poi uno parla da borghese sembra uno di sinistra.
E' che se tutti dicono Culattone, poi chi dice Frocio è un democratico.
E' che se tutti sparano, chi picchia è un moderato.
E' che se tutti violentano i bambini, chi violenta una donna è un galantuomo.

Penso che il limite vada fissato.
Bisogna farci le barricate, per bloccare il limite.
Con le sedie, i materassi, le macchine. Con i cortei, le idee, i blog.
Bisogna scavare le trincee, e se cercano di spostare il limite, bisogna bloccarli come sul Carso.
Bisogna iniziare a fare qualcosa. O continuare.
Io c'ho un rigurgito antifascista, se vedo una talpa nel mio orto, sparo a vista.

4 commenti:

e.talpa ha detto...

ehm... l'ho scoperta solo stamattina via mela, questa roba qua, e mi ha fatto inorridire un tantinello... epperò volevo provare a sdrammatizzare: ma non c'era un'altra metafora che non fosse sparare sulle Talpe?

lanessie ha detto...

OOOOPS...giuro giuro giuro che non ci avevo pensato. Poi, il mio incoscio è altra cosa.

Anonimo ha detto...

Brava lanessie,
spero che ci sia sempre più gente a leggerti.
Fra sorrisi e lacrime riesci a scuotere le coscienze...non è poco, e credo che sia quello di cui tanti hanno bisogno.
Grazie.
R.

lanessie ha detto...

@ anonimo R. : oddio che responsabilità. Comunque grazie veramente!