giovedì, gennaio 07, 2010


Il duemiladieci è un anno che inizia con la scoperta che l'ikea non fabbrica l'unico mobile di cui avrei bisogno.
Non credevo che ci fosse qualcosa che l'ikea non produceva.
Tutto Sotto Un Solo Tetto.
(Il duemiladieci è un anno che inizia con una citazione da nerd, e forse è il caso che inizi a preoccuparmi).

Così il mio nuovo computer, che è un Mac, che ha uno schermo così grande che fa finta di essere una televisione, che si merita addirittura una connessione internet, sita in posizione precaria in attesa che l'ikea mi mostri la soluzione al mio problema.
Avrei bisogno di un filo diretto con un'architetto svedese di nome Kristine a cui spiegare l'importanza di un mobile angolare 50x50 cm.
Lei sola potrebbe capirmi.
Il duemiladieci è ricominciato anche al lavoro più bello del mondo, e solo oggi ho progettato già una lettura dei fondi del the e un luna park zingaro da realizzare nei prossimi dieci giorni.
Chiamatemi Luna Lovegood, sarò la vostra progettista.

Poi, mi sento la febbre. Da un quarto d'ora, mi sento la febbre, ma credo sia soltanto l'aria di neve che arriva piano.
Ancora non fa nemmeno tanto freddo, ma già il sindaco ha deciso che domani le scuole saranno chiuse, che dovrete mettere le catene, voi che avete una macchina, che c'è un'allerta 2.
Se c'è una cosa che non c'entra con la neve, questo è il preavviso.
Il duemiladieci inizia con il senso di fastidio che riesce a darmi una città in panico perchè qualcuno ha detto che nevicherà, quando fuori ci sono ancora 5 gradi abbondanti.
La neve non bisogna saperlo prima, che arriverà.
E' come leggere l'ultima pagina di un giallo.

Il 2010, infine, inizia con un sogno politico.
Vorrei vedere il Pd decomporsi in un grande albergo di Rimini.
Vorrei vederli entrare uno per uno per un grande convegno sul Riformismo, sorridenti, arroganti e deficienti, e vederli smaterializzare appena superata la hall.
Uno alla volta.
E, attenzione, sto dicendo Smaterializzarsi.
Perchè con i compagni che sbagliano c'è sempre quel po' di affetto dei vecchi tempi.
Lo sapete che per altri avrei detto Sbranati dalle lumache.
Il Pd no.
Semplicemente, vorrei alzarmi domani mattina e scoprire che non ci sono più.
Sotto i tappeti, negli armadi, nella bouvette di Montecitorio, da nessuna parte.
Spariti, con un inchino, lasciando spazio a chi ha voglia di fare politica, invece di questa schifezza immonda della realpolitik.
Il Pd che sparisce, come David Copperfield. Il mago, non il bambino.
Sarebbe lo spettacolo dell'anno.

5 commenti:

Guido ha detto...

hey, nès... pettampo'... forse celo io il mobile che ti serve: fuori-prduzione ikea, ovcòrs...però, cèlo. ne parliamo?

paolino ha detto...

secondo me almeno è facile trovarceli, a Rimini, quelli del pd...

lanessie ha detto...

Guido, santo subito! Passo stasera? Posso?

Paolino: ma no, quelli del pd sono dappertutto, come i peli dei gatti.

lastreganocciola ha detto...

maddài, i fratelli arnold è un'altra roba da nerd? acc... :-)

Guido ha detto...

domani? non puoi? è sotto il sppalco, seppellito sotto minchiamila cose e bramerebbe una mano di mordente... sentiamoci...