lunedì, maggio 26, 2008


TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE DA UN'ECOGRAFIA E NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE


Scendo dal treno e mi esplode l'estate in faccia.
Ho ancora la bavetta ai lati della bocca per essermi addormentata sul treno all'altezza di Tortona. Ed essermi svegliata giusto in tempo per non finire a LaSpezia. Ho le scarpe dell'inverno e la maglia di cotone pesante. Perchè nel resto del mondo oggi era ancora autunno.

Volevo rientrare nella vita quotidiana morbidamente, dopo un lunghissimo week end in cui sono stata la spalla dei lavori altrui: la voce di un maialino di peluche a Bologna, prima, un'improbabile guida ambientale, dopo. Un bouquet di esperienze al limite del surreale che in questo momento mi rendono la vita frizzante.

Invece il treno in ritardo, lo zaino da appoggiare e i vestiti dell'estate da scovare nei cassetti reconditi. Con pessimi risultati, per altro: sembro una banana ad una festa zigana.
E poi una corsa su autobus affollati verso la Clinica del Barrio Alto, in ritardo.


Tutto questo per scoprire, a 26 anni, che tutto il mio sovrappeso - milkshake americani nel '95 a parte - è dovuto ad un metabolismo intricato, legato a doppio filo con un apparato riproduttivo che avrebbe potto essere premiato nei Sabati Fascisti per essere in grado di mettere al mondo 35 figli in 40 anni.

Adesso, lo scopro.
Io a farmi mille problemi, tutta l'adolescenza persa dietro a questo culo pesante che non si ricompattava neanche a finocchi e carotine.
Per poi scoprire oggi, sudata e accaldata, che anche questa è dopotutto una questione di istinto materno. Che ho un corpo che parla ben più di quanto avessi mai pensato.


E così, al ritorno dalla Clinica del Barrio Alto, ho comprato il primo paio di pantaloni bianchi della mia vita.
Sempre neri, i miei pantaloni fino ad oggi. Marroni, al massimo, o verde militare.
Verde militare quando mi andava di osare.
Ma adesso li ho comprati, che è estate e soprattutto chissenefrega.
Si vede che era l'ora di lasciare i miei 16 anni sul bancone, insieme all'assegno per l'ecografia.

10 commenti:

lastreganocciola ha detto...

TL'AD,MTMCDRATM
(se la capisci, sei quasi più brava che a comprarti i pantaloni bianchi. TVB)

lanessie ha detto...

Tu, L'Aiutante Dromedaria, Meravigliosa, Titubante Ma Creativa Da Rendere Altissima Tramite Marmellata.

Oppure Te L'Avevo Detto, Ma Tu Mai Che Dai Retta Alla Tua Mamma

?
:O)

Anonimo ha detto...

Una banana ad una festa zigana, ringrazioddio di non
averti incontrata.
Ma però tengo una serie di dubbi su questa faccenda.
Ma se il tuo sovrappeso (ammesso che tu sia mai stata
veramente in sovrappeso) fose stato un problema alla
tiroide? Le cellule adipose impazzite? La cocacolosi?
Oppure semplicemente i milk-shake americani, che
differenza ci sarebbe stata?
In che modo questo, proprio questo motivo lo nobilita?
Te lo dico perchè me ne sono accorta spesso di questa
cosa che sembri legare la consapevolezza della tua
bellezza al peso. Ma io penso che tu non sia mai stata
una cozza, nè quando eri piccola, nè all'università nè
boh. E, lo dico a beneficio dei lettori
me-non-vedenti, non è il commento cretino dell'amica
gnocca unmetresettantacinquenovantasessantanovanta che
dice all'amica intelligente guarda che sei bella
dentro. Che è una stronzata da bionda scema.
Però io penso che questa
gemella-ragazzina-presuntabrutta dovresti smetterla di
portartela in giro. Perchè mi sa che è lei che pesa.
Mica le chiappe.
Io penso che la bellezza sono i casini che la
offuscano, nient'altro. E che certe volte. Ma solo
certe. E forse mi sbaglio. E non so neanche se dovrei
scrivertelo qui. Quindi mettiti due paia di guanti e
usa la pinza, mi sembra che sprechi un sacco di
energie in questa specie di revanscismo dal brutto
anatroccolo che non sei mai stata

Anonimo ha detto...

Ma scusate, qualcuno conosce qualcuno (va bene anche la cugggina dell'amica della vicina di casa) che al liceo si guardava allo specchio e diceva: eppperò sono proprio bella?
Perchè io pure mi vedo più carina ogni anno che passa. E non è che mi veda proprio come la Bellucci, ecco. Fate un po' voi come mi vedevo a 16 anni. E adesso anche io me la porto in giro la mia gemella-ragazzina-presuntabrutta, la coccolo e le compro il gelato. Che ormai le voglio bene così com'è.
Giuli

lanessie ha detto...

Per me una differenza c'è. C'è che adesso so che il mio corpo è coerente con la mia testa. Con le cose che mi piacciono, con le cose che so fare, con quello che voglio essere.
Certo è stato, ed è, un problema estetico. E alla mia gemella faccio fatica a comprare il gelato. Non le voglio bene così com'è.
Ma adesso che so che è lì per qualcosa, che è la mia gemella brutta che mi farà andare in menopausa tardissimo, questo me la fa piacere un po' di più.

Anonimo ha detto...

Questa discussione mooolto femmina a me mi piace
assaje. Ma se la devo smettere con le mie menate
pseudo-pissi-pissi-olistiche ditemelo, che la smetto.
Io al liceo era un discorso più complicato. Io mi
vedevo bellina, perchè no. Però mi volevo suicidare.
Suicidio dopo suicidio mi sono sciancata ogni cosa.
Ma questa è un'altra storia. Però sì, se te ne serve
una io mi vedevo bellina.
E, anche adesso, quando mi guardo allo specchio penso
checcazzo di capelli ciò (lo penso così, come mary per
sempre), checcazzo di pelle. Ma non checcazzo di cesso
che sono. Sono io.
E non penso che ci siano persone con il corpo che non
gli somiglia. Non è mica un vestito il corpo, non è
mica una maschera, non è neanche un biglietto da
visita.
E' noi come tutto il resto e segue tutto il resto.
Se no, se facciamo animaecorpo psichesoma e tutte
quelle cose lì, vuol dire che il cattolicesimo non ce
lo butteremo mai alle spalle.
Non c'è materia e forma.
C'è noi.
E nei lardelli, nei cuscinetti, negli herpes e in
tutte quelle altre cose che si vedono, dentro ci sono
le cose che non si vedono e che noi però sappiamo.
Ma cosa succede se, invece di nasconderla sotto un
lardello, la gemella brutta, la nascondiamo chissà
dove e mai le parliamo e facciamo che non esiste?
Chiedetelo al Puntoggì.

lastreganocciola ha detto...

Intanto, ok, giuste tutt'e due, ness :-) . E bella discussione, amicae., è vero. Ma io mi ricordo che una volta tu hai scritto che i tuoi fianchi (erano loro?) si sentivano a casa là nella Bassa. E anch'io sono stata un po' meglio con me stessa da una volta che ero al mare e c'erano tutte le villeggianti lombarde, e il 90% di loro aveva i miei stessi difetti. Che penso che il volersi bene e il sentirsi a posto non è proprio la stessa cosa: e se la nessie per ora ha scoperto la seconda cosa (e, ciurbis, mica con un dato da poco, neh?) potrà più facilmente arrivare alla prima.
Insomma, anche a noi stessi (o alle gemelle brutte) possiamo voler bene "nonostante" o possiamo voler bene "perchè": e mica fa proprio uguale.

Anonimo ha detto...

Ma Strega...Ma io in quel post parlavo dei mmiei finchi emiliani come una cosa bella...sic!
Detto questo, io penso che sia una cosa ovvia che la bellezza non sia qualcosa che dipende dauna particolare forma fisica. se no non si spiegherebbe com'è che Anna Magnani è stata bellissima, oppure certe statue di Canova, le cariatidi di Corso Torino...devo continuare?
Il punto è che se sai la tua bellezza da dove viene allora non c'è più problema se ti distruggi il naso in un incidente, se fai un figlio e ti impazzisce il metabolismo o se, semplicemente, a un certo punto invecchi.
E questo non ha niente a che fare con il fatto di curarsi e tenersi bene, che è un doverissimo verso sè stessi.

Anonimo ha detto...

scusate intervengo anch'io che non c'entro niente. ma dalla mia equidistanza d'età tra la strega e la nessie (39) mi sento in diritto di erigermi ad arbitro e dico:
1. se la nessie ha indovinato il TLAD ecc. ecc. i pantaloni bianchi glieli regala la mamma (ci sarà pure un premio in palio no?).
ha indovinato?

2. i pantaloni bianchi sono solo la prima effrazione di una lunga soddisfacente serie. se ricordo bene - e ricordo bene - inizia dopo i 25 un'età bellissima. l'età della sicurezza e dell'autonomia e pure del "sentirsi superfighe a prescindere". e prosegue per tutti i trent'anni, olè.
cioè, il fatto è che semplicemente ci si crede...
per cui via di pantaloni magliettine, orgoglio femmino e grande fascino.

auguroni :-)

Manuela

lanessie ha detto...

io credo che la sicurezza o ce l'hai o non ce l'hai. E hai voglia a dire che sei bella dentro, o diversamente bella fuori. C'è che se non ti piaci vedi sempre solo le conferme della tua imperfezione. E' la profezia che si autoavvera.
Però c'è del giusto nel commento di Manuela (no, i pantaloni bianchi me li sono pagati. Ma ho ricevuto in dono le guide per la svezia, che contribuiscono al mio benessere :O)...ed è che a 25 anni in effeti ed innaspettatamente si impara ad apprezzarsi, se non lo si è fatto prima.
O almeno, io imparo.