martedì, maggio 06, 2008


OGGI, 6 MAGGIO 1922

Tutti stupiti a dire Ma come, la comunità ebraica di Roma ha votato compatta Alemanno?
Ma come, ma come?
Io dico che gli ebrei, categoria di cui faccio parte per un evidente cinquanta per cento, possono essere famosi per l'ironia, e la diversità, e la musica e l'intelligenza e i premi nobel. Ma bisognerebbe ricordarseli anche per un'altra caratteristica fondante: la miopia.

Perchè gli ebrei italiani, nel ventennio, erano fascisti. Mica tutti, eh. Gli ebrei borghesi. Così come tutti gli altri borghesi d'italia, per altro.
Poi, ops, ecco le leggi razziali. E la comunità ebraica che dice Ma come? Tempo di chiederselo, ed ecco il diluvio dello sterminio, la palude dell'olocausto che non guarda in faccia nessuno, fascista o non fascista.

Gli ebrei che sono rimasti, quelli che si sono salvati, alcune cose le hanno conservate, altre le hanno perse. Tra quelle che hanno perso, c'è lo lo yiddish, una volta fondato israele, perchè lingua d'esilio, lingua contaminata. Lingua da ospiti e non da cittadini.
Hanno guadagnato la terra promessa, hanno perso un'identità poliedrica, la forza della diversità.
Alla fine dei conti, hanno perso e hanno guadagnato.

Tra le cose che hanno perso non c'è la miopia.
E adesso che, ebrei e non ebrei, siamo tutti quanti borghesi, loro, gli ebrei di roma, sono tornati al fascismo.
Quello del '22, mica quello del '38.
Ma tutto torna, perchè, in effetti, siamo nel '22.
Mica abbiamo le leggi razziali, mica abbiamo veramente una dittatura.
Abbiamo la paura dell'insicurezza (leggi biennio rosso)
Abbiamo il crollo economico (leggi svalutazione)
Abbiamo la disoccupazione (leggi disoccupazione)
Abbiamo una borghesia forte (eccome)
Abbiamo gli squadrsti (cani sciolti, così come erano cani sciolti gli squadristi del '22)
Abbiamo una sinistra inesistente e spaccata.
Abbiamo paura.
E' il '22.

E loro, gli ebrei borghesi, sono tornati ad essere fascisti.
Si fanno coccolare da Fini, si fanno difendere da Alemanno, sono convinti che sarà la loro ricchezza a salvarli dalle conseguenze del fascismo.
Io, che sono ebrea per un pezzo, non mi stupisco.
Ma mi stupisco dello stupore altrui.
Il revisionismo storico è una marea che colpisce tutti, la memoria non è conservata nel ghetto di Roma come non lo è da nessuna parte, in Italia.
Si sono semplicemente dimenticati anche loro, di nuovo.
E, come noi miopi che da lontano vediamo sfocato, gli ebrei di Roma cercano di mettere a fuoco Alemanno alle Fosse Ardeatine e vedono la loro sopravvivenza.
Forse questa volta hanno ragione, forse il loro voto li mette veramente al riparo, diversamente da come avvenne nel ventennio.

Ma non credo che sia molto importante, in ogni caso.
Perchè c'è qualcosa che sicuramente non stanno vedendo, dal punto d'osservazione del ghetto ebraico.
Ed è che il razzismo, il fascismo, lo sterminio di un popolo, l'omicidio del diverso non è meno razzismo, non è meno fascismo, nè meno sterminio, nè meno omicidio nè meno Shoah, anche se non capita a loro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non farti impiccionare dai giornali.
Gli ebrei romani sono trentamila, credo, e avranno votato, come tutti, un po' di qua e un po' di là. Poi, ovviamente, fa notizia che metà voti coi fascisti, certo. E fa ancora più notizia che la prima cosa che fa Allemanno sia andare in ghetto dove, ovviamente, lo accolgono da sindaco (non è che ti sfugga l'amore dell'ebrei per i ruoli, no?).
Giusta l'analisi sul non riuscire a mettere a fuoco: ma, francamente, è una roba della borghesia e chi è più borghese di un ebreo...

lanessie ha detto...

certamente, come sempre, un gruppo non si muove tutto nella stessa direzione. ma la comunità ebraica di roma non è da oggi che si connota a destra. E l'ho detto che è una cosa borghese e non religiosa.
Non mi lascio impiccionare dai giornali: rispondo alle notizie :O)