IL MIO PARTIGIANO
C'è un signore che è stato un partigiano e io ho la fortuna che ci diamo del tu.
Ci diamo del tu dopo due anni che ci siamo visti e ci siamo scritti dandoci del lei; due anni che ho curiosato nel suo archivio di carte e registri e l'ho registrato su 4 cassette da 90 minuti, come quattro partite di calcio. Molto più interessanti di quattro partite di calcio.
Il mio partigiano gli trema la voce e le mani, ma è molto più simpatico di Woityla, anche di Woityla quand'era vivo, intendo.
Il mio partigiano tutte le volte che vado a Milano mi offre il rabarbaro e lo spitz al bar e mai mi fa pagare anche se io insisto e poi mi aiuta a mettere il cappotto, anche se è a lui che gli tremano le mani.
E il mio partigiano adesso che ci diamo del tu mi racconta anche della sua vita di adesso mica solo quella di prima. Di sua moglie che sta male, di questa Moratti che meno male che sono morti quelli che erano sui monti con lui che chissà come ci sarebbero rimasti male. E ride il mio partigiano quando gli rispondo che invece se fossero stati vivi magari la Moratti non vinceva. E mi dice che si in effetti ho ragione, forse, chissà.
E poi il mio partigiano mi dice delle cose bellissime, come per esempio che devo trovare il tempo per l'amore, così mi dice il mio partigiano, che però lo sa anche lui che si è sposato solo dopo l'attentato a Togliatti, perchè prima aveva troppo da fare.
E adesso che mi sono dimenticata di fare la domanda in tempo per il Dottorato, la cosa che mi pesa di più e doverglielo dire a lui, lui che trovava il tempo di spalare le macerie di Milano mentre leggeva Marx e lo spiegava agli operai.
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2 commenti:
io credo che, visto che adesso un po' di tempo ce l'hai, con questo tuo partigiano così carino davvero ti metti d'accordo che ci vai lo stesso e gli chiedi tutte le cose come se il dottorato lo facessi, chè così l'anno prossimo già ce le hai. e cmq prima o poi ti servono. e lui è contento.
è brutto non prendersi il tempo per l'amore...
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