giovedì, ottobre 26, 2006
martedì, ottobre 24, 2006
COMPAGNO, IL CINISMO E' UNA COSA DI SINISTRA
"Scelga un posto dove trascorrere una bella serata. Un luogo tra questi due però: la villa della Certosa del Cavaliere o il Billionaire di Briatore". Per Diliberto, che ha avuto in garage una Fiat Palio, l'alternativa è parsa troppo satanica. Ha fatto così col capo e poi si è fatto esplodere: "Al Billionaire ma imbottito di tritolo!".
Il coraggio delle idee, compagno Diliberto. E con questo chiudo il discorso con chi continua a darmi della settaria per il mio voto ai Comunistitaliani (Leninistatitolista, Moderato di riferimento, sto parlando a voi).
Noi incapaci di non dire quello che pensiamo. Noi con la moderazione tutta nel cordone ombelicale. Noi amanti del cinismo. Noi bastardi dentro. Noi che piangiamo solo a "Mai Morti" di Bebo Storti. Noi che crediamo nel diritto di dire cazzate. Noi. Noi Diliberto lo vogliamo Santo Subito.
lunedì, ottobre 23, 2006
NON SI POTEVA RESTARCI DENTRO PERCHE' NON C'ERA IL PAVIMENTO...
Alla fine non traslochiamo. Non ancora.
Anche se la casa era così vicina a quella dell'amica E. che avrei potuto dirvi quante volte era uscita con la Cana stando comodamente seduta in poltrona.
Anche se le stanze c'erano, e il bagno c'era e non era una casa molto carina senza soffitto e senza cucina.
Anche se gli affreschi di Luca Cambiaso in ingresso.
Anche se la cucina grande
Anche se il Kebab sotto casa.
Però neanche uno spazio per gli amici, neanche uno. Tutto per noi, niente per gli altri.
E mi sono vista, io e la mia anima sociale, a non poter più ospitare gli amicici, la sorella..se non nel mio letto che però è mio, insomma, è un'altra cosa.
Alla fine non traslochiamo. Perchè anche Paolino la pensa così e poi è un uomo che deve fare una cosa alla volta.
Alla fine non traslochiamo anche se l'amica immaginaria ancora devo dirglielo.
Alla fine non traslochiamo, ma alla fine traslocheremo.
domenica, ottobre 22, 2006
LA MEMORIA E' COME UNA CLESSIDRA
C'è un bambino, a ReggioEmilia, che a 3 anni e 8 mesi ha detto questa cosa qui:
- la memoria è come una clessidra. Come la sabbia che scende giù piano e si accumula. -
Ci sono centinaia di bambini così, a ReggioEmilia, e io giovedi e venerdi ci ho giocato, ci ho parlato, mi sono fatta raccontare e ci siamo allacciati le scarpe insieme.
E la mia memoria, anche, è una clessidra dove si deposita un granello alla volta, o tutta una duna insieme, come questo giovedi e questo venerdi. E questo mucchio di sabbia mi fa capire cosa voglio fare da grande.
Granello dopo granello, si forma la memoria del mio futuro.
mercoledì, ottobre 18, 2006
IL BELLO DI...
Il bello di un'amica bella è che crea cose fantastiche dal nulla.
E allora ieri l'amica E., forse per farsi perdonare dei fiumi di melassa usciti dal suo blog, mi ha costruito una serata di cose da donne con il nulla.
Nell'ordine:
- con porri e patate ha costruito la zuppa più buona del globo. Con porri e patate. Mica ostriche e moesciandon, per autocitarmi
-con racconti di vita vissuta mi ha detto che all'ernia iatale si sopravvive. nonostante il veto- birra. nonostante il veto-peperoni. Nonostante il veto-pizza. Nonostante il veto-pillola. Nonostante il veto-TuttoQuelloPerCuiValeLaPenaVivere
- Con una tintura da 4.5€ ha ridato vita ai miei capelli
- Con una spazzola nascosta tra il lavandino e il muro ha ricreato la piega andata persa nelle ultime 48 ore
- Con l'epiledi ha annullato i peli superflui
- Con i sorrisi e i Gruppi d'acquisto ha dato l'ennesima approvazione al trasloco
Il bello di un'amica bella è che crea cose fantastiche dal nulla.
martedì, ottobre 17, 2006
E succede che ad un certo punto sembra tutto un videoclip. Tu, ferma, e il resto velocissimo, come le strade di los angeles, come una gara tra ghepardi, come asafa powell clonato all'infinito.
E tu ti rimane che al massimo puoi fare una lista delle cose degli ultimi due giorni, del corso di formazione del festival della scienza, dei due scienziati che si ospitano a casa tua, della terza notte in cui non dormi e perchè perchè perchè non dormi? perchè hai l'ernia ietale e lo scopri dal medico, degli esami che devi fare, delle lavatrici che è anche peggio, dei tre giorni a reggio emilia, del tirocinio, del corso di scenografia, dell'annuncio che chiami un po' così che non ci credi e poi forse trovi casa. forse ma allora già pensi al tralsoco e i mobili e i coinquilini da convincere. e la spesa, la ceretta, la tintura che il tempo bisogna pur trovarlo. E l'amica E. e le telefonate e il cinema quello no, mi sa che non ce la faccio.
Così, in 48 ore.
La velocità mi rovina la piega.
lunedì, ottobre 16, 2006
QUELLI CHE...SORRIDERANNO COME OTZI QUANDO TORNERA' L'ERA GLACIALE
Quelli che non gli piace la cioccolata nessuno gli crede mai.
Ma come? non ti piace la cioccolata? sopravvivi senza nutella? senza fondente al 90% dopo il caffè? Non ci può credere nessuno a quelli che dicono io preferisco la vaniglia.
Io, mi piace la cioccolata molto più della vaniglia.
Però odio il mare. E odio il caldo. E le due cose insieme peggio che mai.
E nessuno ma nessuno mi capisce e menchemeno mi condivide.
Quelli che preferiscono l'ombra alla luce, la Svezia al Marocco, Oslo a Sharmensceic, l'atlantico al mediterraneo, la nebbia al solleone, nessuno li capisce.
E allora quelli che stanno bene con i maglioni e il naso rosso e il vento che fischia, ogni tanto ci provano e vanno al mare con gli amici lucertola.
E gli viene il nervoso, e diventano insopportabili. Quelli che sono la reincarnazione degli unici alpini morti sorridendo nella Campagna di Russia, appena li portano in quei posti davanti al mare diventano astiosi come degli opossum con la coda mozza.
E poi passano pure la notte insonne, quelli che vivrebbero tra colli alti e cappotti di lana, perchè il salino si annida tra i pori.
Quelli che il mediterraneo non lo sopportano non li capisce mai nessuno.
Si estingueranno come i dodo, come la tigre dai denti a sciabola, come i tirannosauri, tra la cinica indifferenza di quelli che profumano di cocco, crema abbronzante e sale grosso.
Quelli che non gli piace la cioccolata nessuno gli crede mai.
Ma come? non ti piace la cioccolata? sopravvivi senza nutella? senza fondente al 90% dopo il caffè? Non ci può credere nessuno a quelli che dicono io preferisco la vaniglia.
Io, mi piace la cioccolata molto più della vaniglia.
Però odio il mare. E odio il caldo. E le due cose insieme peggio che mai.
E nessuno ma nessuno mi capisce e menchemeno mi condivide.
Quelli che preferiscono l'ombra alla luce, la Svezia al Marocco, Oslo a Sharmensceic, l'atlantico al mediterraneo, la nebbia al solleone, nessuno li capisce.
E allora quelli che stanno bene con i maglioni e il naso rosso e il vento che fischia, ogni tanto ci provano e vanno al mare con gli amici lucertola.
E gli viene il nervoso, e diventano insopportabili. Quelli che sono la reincarnazione degli unici alpini morti sorridendo nella Campagna di Russia, appena li portano in quei posti davanti al mare diventano astiosi come degli opossum con la coda mozza.
E poi passano pure la notte insonne, quelli che vivrebbero tra colli alti e cappotti di lana, perchè il salino si annida tra i pori.
Quelli che il mediterraneo non lo sopportano non li capisce mai nessuno.
Si estingueranno come i dodo, come la tigre dai denti a sciabola, come i tirannosauri, tra la cinica indifferenza di quelli che profumano di cocco, crema abbronzante e sale grosso.
venerdì, ottobre 13, 2006
COMPAGNO REGISTA...
Io ho l'impressione che stanno morendo tutti questi intellettuali degli anni 60...E finchè muore la Fallaci, voglio dire, aragosta & moesciandon!
Ma oggi mi è morto Gillo Pontecorvo, che non solo era il regista con il nome più bello di tutti, ma ha fatto anche quel film strepitoso che è La battaglia d'Algeri, con quella cosa claustrofobica che loro sono chiusi dentro al muro e tu che lo vedi dici Avrei parlato? Non avrei parlato? Sarei uscita? No no che non sarei uscita...
E poi ha anche fatto quel Quemada che non solo è il film con il più bel Marlon Brando di tutti e di sempre, ma è anche un grande film rivoluzionario, sottovalutatissimo.
Poi ha fatto anche Kapo, però io non l'ho visto.
E poi, anche, ha fatto l'unico film documentario che esiste sui Convitti scuola della Rinascita, e così la butto anche un po' sull'autoreferenziale.
Ma soprattutto era un signore così carino, che io l'ho visto nell'intervista degli extra di Quemada e che diceva un sacco di cose belle sulla necessità di fare film di denuncia...e a me mi ha commosso più l'intervista che il film perchè gli tremolava tutta la voce, e perdeva il filo.
E così mi dispiace tanto, ma non solo perchè ce ne sarebbe così bisogno di un'altra Battaglia d'Algeri, ma anche perchè mi sembra che giustamente questi ottantenni cominciano a cedere. Giustamente ma non è giusto.
E così, per il compagno regista con il nome più bello del mondo, neanche un po' di aragosta e moesciandon, ma un brindisi a Barbera e salciccia.
mercoledì, ottobre 11, 2006
LO STORICO DAL NASO ADUNCO
Lo storico dal naso adunco e dalla barba bianca non sì è stupito del fatto che io mi fossi dimenticata di presentare la domanda per il dottorato.
- Sono cose che capitano a noi umanisti, ha detto. E lo pensava davvero.
-A qualcuno si, a qualcuno no, ho pensato io. Forse solo a quelli che sono proprio umanisti, non quelli a metà, una specie di selezione all'ingresso.
Lo storico dal naso adunco poi mi ha detto
- lei comunque il suo progetto me lo mandi, che lo trovo molto interessante. E poi -mi ha detto - già mi ricordavo di lei prima, del suo progetto sui Convitti. Adesso il suo nome non non me lo scordo proprio più!
- Come gli atleti che cadono alla finale delle Olimpiadi, gli ho detto io.
E ci siamo fatti una risata, io e lo storico dal naso adunco e dalla barba bianca.
martedì, ottobre 10, 2006
QUELLO CHE NON...
C'è una lettera che non scrivo, c'è una telefonata che non faccio, c'è un posto dove non vado, c'è una persona che non vedo, c'è una domanda che mi dimentico, c'è una risposta che non dò, c'è un'arrabbiatura che evito, c'è un aperitivo che non prendo, c'è un film che non vedo, c'è un libro che non leggo, c'è uno spettacolo che non scrivo, c'è un biglietto che non compro, c'è un esame che mi dimentico, c'è un concerto a cui non vado, c'è una videocassetta che non posso vedere, c'è un cd che mi aspetta, c'è una fotografia che non ho fatto.
...Solo questo oggi possiamo rivelarti: quello che non siamo quello che non vogliamo...
C'è una lettera che non scrivo, c'è una telefonata che non faccio, c'è un posto dove non vado, c'è una persona che non vedo, c'è una domanda che mi dimentico, c'è una risposta che non dò, c'è un'arrabbiatura che evito, c'è un aperitivo che non prendo, c'è un film che non vedo, c'è un libro che non leggo, c'è uno spettacolo che non scrivo, c'è un biglietto che non compro, c'è un esame che mi dimentico, c'è un concerto a cui non vado, c'è una videocassetta che non posso vedere, c'è un cd che mi aspetta, c'è una fotografia che non ho fatto.
...Solo questo oggi possiamo rivelarti: quello che non siamo quello che non vogliamo...
lunedì, ottobre 09, 2006
CERCO UN'IDEA
Cerco un'idea per il compleanno. Faccio 25 anni e tutti che mi dicono che sono pochi, e cosa vuoi che siano 25 anni, e quando ne avrai 28, e 30, per non parlare di 35!? Cosa vuoi che siano 25 anni.
Comunque cerco un'idea per il compleanno, che a me 25 non sembrano pochi nè irrilevanti, e mi va che non mi passino così fra le dita questi 25 anni.
Però non ho un soldo che sia uno, proprio neanche uno, così non è che posso affittare posti o offrire cene a chissà chi, e sicuramente non posso fare quello che mi piacerebbe veramente, e che sarebbe portarmi via i miei amici non dico tanto, dico un week end, in un posto dove non è mai stato nessuno di noi, a vedere che luce c'è e che profumo ha quel posto il giorno del mio compleanno.
Ma tanto non lo posso fare: non posso portarli nè a Vancouver nè a Bordighera, i miei amici. Quindi morta lì.
Allora aspetto un'idea, qualcosa, un'idea a costo zero magari per una domenica pomeriggio, per un sabato sera, per un martedi mattina.
Non il 28 ottobre, che tanto c'è il festival della scienza e sono morta. subito dopo. quando i 25 anni ormai ce li avrò già.
E mi continuerà a servire un'idea per il compleanno, come adesso che ne ho 24.
IL MIO PARTIGIANO
C'è un signore che è stato un partigiano e io ho la fortuna che ci diamo del tu.
Ci diamo del tu dopo due anni che ci siamo visti e ci siamo scritti dandoci del lei; due anni che ho curiosato nel suo archivio di carte e registri e l'ho registrato su 4 cassette da 90 minuti, come quattro partite di calcio. Molto più interessanti di quattro partite di calcio.
Il mio partigiano gli trema la voce e le mani, ma è molto più simpatico di Woityla, anche di Woityla quand'era vivo, intendo.
Il mio partigiano tutte le volte che vado a Milano mi offre il rabarbaro e lo spitz al bar e mai mi fa pagare anche se io insisto e poi mi aiuta a mettere il cappotto, anche se è a lui che gli tremano le mani.
E il mio partigiano adesso che ci diamo del tu mi racconta anche della sua vita di adesso mica solo quella di prima. Di sua moglie che sta male, di questa Moratti che meno male che sono morti quelli che erano sui monti con lui che chissà come ci sarebbero rimasti male. E ride il mio partigiano quando gli rispondo che invece se fossero stati vivi magari la Moratti non vinceva. E mi dice che si in effetti ho ragione, forse, chissà.
E poi il mio partigiano mi dice delle cose bellissime, come per esempio che devo trovare il tempo per l'amore, così mi dice il mio partigiano, che però lo sa anche lui che si è sposato solo dopo l'attentato a Togliatti, perchè prima aveva troppo da fare.
E adesso che mi sono dimenticata di fare la domanda in tempo per il Dottorato, la cosa che mi pesa di più e doverglielo dire a lui, lui che trovava il tempo di spalare le macerie di Milano mentre leggeva Marx e lo spiegava agli operai.
C'è un signore che è stato un partigiano e io ho la fortuna che ci diamo del tu.
Ci diamo del tu dopo due anni che ci siamo visti e ci siamo scritti dandoci del lei; due anni che ho curiosato nel suo archivio di carte e registri e l'ho registrato su 4 cassette da 90 minuti, come quattro partite di calcio. Molto più interessanti di quattro partite di calcio.
Il mio partigiano gli trema la voce e le mani, ma è molto più simpatico di Woityla, anche di Woityla quand'era vivo, intendo.
Il mio partigiano tutte le volte che vado a Milano mi offre il rabarbaro e lo spitz al bar e mai mi fa pagare anche se io insisto e poi mi aiuta a mettere il cappotto, anche se è a lui che gli tremano le mani.
E il mio partigiano adesso che ci diamo del tu mi racconta anche della sua vita di adesso mica solo quella di prima. Di sua moglie che sta male, di questa Moratti che meno male che sono morti quelli che erano sui monti con lui che chissà come ci sarebbero rimasti male. E ride il mio partigiano quando gli rispondo che invece se fossero stati vivi magari la Moratti non vinceva. E mi dice che si in effetti ho ragione, forse, chissà.
E poi il mio partigiano mi dice delle cose bellissime, come per esempio che devo trovare il tempo per l'amore, così mi dice il mio partigiano, che però lo sa anche lui che si è sposato solo dopo l'attentato a Togliatti, perchè prima aveva troppo da fare.
E adesso che mi sono dimenticata di fare la domanda in tempo per il Dottorato, la cosa che mi pesa di più e doverglielo dire a lui, lui che trovava il tempo di spalare le macerie di Milano mentre leggeva Marx e lo spiegava agli operai.
venerdì, ottobre 06, 2006
L'ANGOLO DELLA SCEMENZA PROFUMATA D'ASSENZIO
Si parlava di politica e futuro in quel modo stupido e frillino in cui si parla di politica e futuro se si sta bevendo Assenzio alla Lepre, tutte donne.
E si diceva che con una quinta di reggiseno forse arrivi in Parlamento, con una quarta in Regione, con una terza in Provincia, con una seconda in Comune. L'Amicaimmaginaria sembra possa avere delle speranze alla Circoscrizione di Marassi.
Si parlava di politica e futuro in quel modo stupido e frillino in cui si parla di politica e futuro se si sta bevendo Assenzio alla Lepre, tutte donne.
E si diceva che con una quinta di reggiseno forse arrivi in Parlamento, con una quarta in Regione, con una terza in Provincia, con una seconda in Comune. L'Amicaimmaginaria sembra possa avere delle speranze alla Circoscrizione di Marassi.
IL SORRISO MINIMO DI OGGI E' UNA BAMBINA BIONDA
E il mio sorriso minimo di oggi era un papà sulla metropolitana con una bambina bionda sulle spalle. Che lui le pizzicava il naso e lei rideva e si toccava la punta del naso con la lingua. E il papà le ha chiesto: ci sediamo? e lei: no, che così vedo tutti dall'alto che non posso mai. Così, ha detto. 3 anni di bambina bionda. E tutta la metropolitana che sorrideva, anche alle 840 del mattino che nessuno sorride mai. e oggi invece si.
NUOVOMONDO: FINISCE CHE TI TOCCA TIFARE ITALIA AGLI OSCAR QUANDO NON L'HAI FATTO AI MONDIALI.
A me i film che vincono l'oscar non mi piacciono quasi mai. Anche ben hur mi ha fatto schifo. Via col vento mi piaciuto ma l'oscar non c'entra, c'entra Clark Gable.
Salvate il soldato Ryan è una schifezza immonda e Titanic è bello solo quando lui le fa il ritratto nuda con la collana,
E Il paziente inglese... Talmente brutto che al cinema parlavano tutti dei cazzacci loro, me lo ricordo proprio, che ero con un fidanzato improbabile e parlavamo anche noi.
Così adesso che hanno candidato NuovoMondo all'oscar verrebbe quasi da sperare che non glielo diano, che gli preferiscano Almodovar che tanto ormai c'ha l'abbonamento. Perchè questo NuovoMondo è bello, ma bello, ma così bello che è di quei film che te ne stai seduto lì fin quando proprio non entrano quelli della proiezione successiva e vogliono il tuo posto. E tu staresti lì lo stesso, che si siedano da un'altra parte!, se non ci fossero polenta e salsicce che ti aspettano a casa.
E c'è questa donna siciliana così bella, con queste rughe, con questo grugno, con quest'aria di sicilia che se la porta dietro per tutto il viaggio.
E c'è questa poca retorica, che forse a questo punto l'oscar non glielo danno sicuro, visto che non si piange neanche un po', neanche quando muoiono i bambini per la tempesta.
E c'è tutta questa ricostruzione di Ellis Island con gli americani che fanno i test d'intelligenza ai siciliani perchè "è stato scoperto che la stupidità è infettiva" e figurati questi con quale prontezza possano risolvere i test di Binet Simon. E gli americani fanno una tale figura di merda che a questo punto è sicuro che non vince.
Ed è proprio una genialata, e le riprese sono un capolavoro.
E se anche non gli danno l'oscar, e non glielo daranno, a me non m'importa; io rimango lì nella poltrona rossa e mando un pensiero a Muccino, a Ozpetek e a tutte quelle schifezze patinate. E non me ne vado neanche dopo i titoli, i ringraziamenti e la postproduzione.
A me i film che vincono l'oscar non mi piacciono quasi mai. Anche ben hur mi ha fatto schifo. Via col vento mi piaciuto ma l'oscar non c'entra, c'entra Clark Gable.
Salvate il soldato Ryan è una schifezza immonda e Titanic è bello solo quando lui le fa il ritratto nuda con la collana,
E Il paziente inglese... Talmente brutto che al cinema parlavano tutti dei cazzacci loro, me lo ricordo proprio, che ero con un fidanzato improbabile e parlavamo anche noi.
Così adesso che hanno candidato NuovoMondo all'oscar verrebbe quasi da sperare che non glielo diano, che gli preferiscano Almodovar che tanto ormai c'ha l'abbonamento. Perchè questo NuovoMondo è bello, ma bello, ma così bello che è di quei film che te ne stai seduto lì fin quando proprio non entrano quelli della proiezione successiva e vogliono il tuo posto. E tu staresti lì lo stesso, che si siedano da un'altra parte!, se non ci fossero polenta e salsicce che ti aspettano a casa.
E c'è questa donna siciliana così bella, con queste rughe, con questo grugno, con quest'aria di sicilia che se la porta dietro per tutto il viaggio.
E c'è questa poca retorica, che forse a questo punto l'oscar non glielo danno sicuro, visto che non si piange neanche un po', neanche quando muoiono i bambini per la tempesta.
E c'è tutta questa ricostruzione di Ellis Island con gli americani che fanno i test d'intelligenza ai siciliani perchè "è stato scoperto che la stupidità è infettiva" e figurati questi con quale prontezza possano risolvere i test di Binet Simon. E gli americani fanno una tale figura di merda che a questo punto è sicuro che non vince.
Ed è proprio una genialata, e le riprese sono un capolavoro.
E se anche non gli danno l'oscar, e non glielo daranno, a me non m'importa; io rimango lì nella poltrona rossa e mando un pensiero a Muccino, a Ozpetek e a tutte quelle schifezze patinate. E non me ne vado neanche dopo i titoli, i ringraziamenti e la postproduzione.
mercoledì, ottobre 04, 2006
... A SAPERLO FACEVO L'IDRAULICO...
E mi mandano a Reggio Emilia per lavoro
E devo andare dal'assessore domani
E devo seguire personalmente i laboratori del museo
E devo fare il Festival della scienza
E devo preparare l'esame di dottorato
E tanto non mi fanno un contratto
E mi hanno aumentato il lavoro da fare e la paga in nero è sempre la stessa
E forse tanto mi chiamano alla CEPU dove mi pagano 4 volte di più all'ora
E ho iniziato a lasciare le chiavi fuori dalla porta
E i trucchi dai miei
E ad addormentarmi in piedi.
E saranno anche pallide scuse
Scappo dal Colsenter
MARY POPPINS E LE SCARPE COL TACCO
"Charlie Banks tu oggi ti sei alzato dalla parte sbagliata del letto!"
"Ma Mary Poppins, non è possibile: lo sai che il mio letto da un lato è accostato al muro. Mi alzo sempre dalla stessa parte!"
"Ci sono cose che ancora non sai, Charlie Banks. E una di queste è che ci sono mattine in cui ci si alza dalla parte sbagliata del letto. E in quelle giornate tutto va storto".
Io ieri mi sono alzata dalla parte sbagliata del letto. E mi sono riaddormentata. E mi sono svegliata alle 810 invece che alle 740. aaargh. Non mi sono fatta la piega ai capelli. che non la faccio mai. Ma ieri era l'unico giorno in cui dovevo. Perchè al museo arrivava l'orda barbarica delle prof assetate di proposte didattiche e cartelline stampa. Non trovo i trucchi. Li avevo lasciati dai miei. Che va beh, posso fare senza. Ma non ieri. Ieri era l'unico giorno in cui dovevo. Perchè al museo arrivava l'orda barbarica delle prof assetate di proposte didattiche e cartelline stampa. Non trovo le chiavi di casa. Che di quelle non posso farne a meno neanche in un altro giorno. Cerco cerco. Niente. Disperata prendo quelle di riserva. Apro la porta. Le chiavi le ho lasciate nella porta tutta la notte. Un genio del male. Ho perso l'autobus. Non ho preso il caffè. Ho sudato nella camicia bianca pulita. Mi si è rotta la cartellina dei tabulati telefonici. Mi è morto il pc quando dovevo stampare. Ho copiato tutto a mano. Sono arrivata al museo. E mentre arrivavo hanno iniziato a farmi male le scarpe. Sempre di più. Sempre di più. A Fontane Marose mi facevano malino. In via XXV aprile mi facevano male. Sulla scalinata mi facevano malissimo. Dopo 200 cartelle stampa in sala riunioni avevo i piedi viola, le fiacchettine e il mignolo senza sensibilità. Arriva l'orda. Io sorrido, sorrido. E non riesco a muovere un passo. Tutti si siedono. Io no, perchè c'erano 250 sedie e 250 insegnanti. E sorrido, sorrido. Alle 7 sono fuori. Alle 7:03 inizia a piovere. A piovere. A piovere. E io non ho l'ombrello. E certo non posso correre, che ormai sembro un alpino in Russia. E mi attraversa davanti al portone un gatto nero. E io gli dico: cazzo vuoi?Sei in ritardo!
Arrivo a casa. C'è la Moglieimmaginaria. Che quando c'è lei sempre che si mangia civile. Mica pane e olio. Mica riso bollito. Mica pane e mele.
E la Moglieimmaginaria sta cucinando. Cavolfiore.
Ho mangiato Riso Bollito.
E la conclusione è che ci sono delle giornate che vanno così. Che scendi dalla parte sbagliata del letto. Ma se succede non scendere mai e poi mai con i tacchi
domenica, ottobre 01, 2006
LA RUBRICA DEL SORRISO MINIMALISTA2
E tu fai un lavoro brutto che si merita un caffè solo in latteria, secolo XIX sul bancone e macchinette mangiasoldi.
Poi un pomeriggio decidi che ti elevi, e il caffè lo prendi al bar del CNR, cassa in un angolo, scontrino anticipato, brioche calde e tavolini splendenti.
E il barista ti chiede cacao, cannella o anice stellato?
E tu decidi per anice stellato, anche solo per il suono del nome.
E il barista: caffè, anice, schiuma di latte, anice, schiuma di latte, anice. E con il bordo del cucchiaino un cuore di schiuma di latte sulla schiuma di latte.
80 centesimi.
Il miglior rapporto qualità prezzo per un sorriso minimalista.
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