sabato, settembre 18, 2010
Sono tornata a casa dal mio venerdi sera da single con una nausea micidiale.
Quell'uomo è ancora fuori. Io volevo fare quella che tornava dopo di lui, Ah si, figurati se ti aspetto a casa, e invece i due fragolini all'aperitivo mi hanno distrutto.
Ho resistito fino all'una e poi mi sono arresa al fatto che non ho più lo stomaco di una volta.
E poi il venerdi sera nei vicoli l'ho sempre trovato a cavallo tra la noia e la chiacchiera giusta. Se hai nausea, il crollo verso la noia è a un passo.
Allora sono a casa che mi faccio le sopracciglia e quando gli occhi mi lacrimano troppo scrivo queste due righe sceme e notturne.
Finirà quest'emorragia del trasloco, tornerò a scrivere con più regolarità.
Attualmente sfogo la mia grafomania in complicati biglietti della mattina.
Del tipo Amore, i gatti sono acciugati.
E di seguito righe e righe di inutili messaggi dell'alba.
Potrei pubblicarli, ma sarebbero poco divertenti.
Sono quelle cose lì dell'amore, che hanno senso solo in due.
Abbiamo montato un mobile pieno di specchi e la camera adesso ha un suo senso.
Tutti quelli che entrano nel nostro casino chiamato Casa della Convivenza fanno l'occhiolino.
E tutti questi specchi?
Eh?
Occhiolino.
Non ve ne bastava uno solo?
Eh?
Occhiolino.
Adesso, voi potrete non crederci, ma siamo riusciti a montare un mobile a specchio lungo tre metri, a lato del letto in una camera 4x2, nell'unica posizione in cui gli specchi non riflettono il letto.
Siamo riusciti ad avere un mobile per cui tutti ci prendono per il culo, senza poterlo usare per nessuno scopo vagamente erotico.
E' come, non so, avere una bambola gonfiabile e usarla come appendiabiti in ingresso.
Quell'uomo, nell'armadio, tiene una maglietta di batman, tra le altre centinaia della sua collezione maschile di magliette.
Per la sua maglietta di batman un bambino nostro vicino lo chiama superman.
Per quei passaggi mentali meravigliosi dei bambini.
L'ultima volta che ci siamo incontrati, con questo bambino, eravamo al concerto di De Gregori e della nonna di Dalla.
La nonna di Dalla, quella che canta Lì dove il mare luscica e tira forsce il vento, un ottava sotto e con la dentiera che si impasta, mentre De gregori si prende la rivincita, che trent'anni fa lui era lo sfigato vicino a Dalla e adesso è l'unico dei due ancora in grado di cantare e io mi immagino che questa tournèè l'abbia organizzata De Gregori, per ripicca, per rivincita.
Come se a Max Pezzali viene un ictus, lo chiama l'altro degli 883, lo sfigato, e gli dice Ritorniamo a cantare insieme?
Il bambino, al concerto di De Gregori e della nonna di Dalla, ha chiamato Quell'uomo: Superman!
Noi siamo andati a salutarlo, e Quell'uomo gli ha detto Sai, adesso che non ci sono più le cabine telefoniche, per noi supereroi è una vita dura.
E il bambino gli ha chiesto
Cos'è una cabina telefonica?
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3 commenti:
geniale, la bambola gonfiabile come attaccapanni, non ci avevo mai pensato! dove si comprano?
dal dmail, probabilmente :-)
secondo me il dmail è anche l'unica possibilità di trovare anche la cabina del telefono. però in scala e che dentro ci tieni il cellulare.
bellissimo sto post!
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