martedì, aprile 06, 2010



Sparire dal mondo, a piccole dosi, non è poi così difficile.

Sono partita, giovedi, con lo zaino che compie quest'anno i 15 anni di vita e i circa due milioni di viaggi, per andare a fare la volontaria al Cirtical Wine di Montaretto, che è una cosa bellissima in un posto bellissimo.
A Montaretto non prende la omnitel, se non in unico punto dietro la chiesa e al bivio con il murales dello sciopero al contrario. Del resto non prende neppure la Tim, la Tre, e poco la Wind. Ci si parla via radio. O a voce, ovviamente.
E un posto solo ha internet: l'ostello.

In compenso, però c'è La casa del popolo, c'è il campetto da calcio Lenin, c'è il campeggio dell'Anpi, c'è il Critical Wine, c'è il pranzo sociale del Primo Maggio, c'è la vista più incredibile, c'è le stelle, c'è i bambini che girano da soli, c'è il calcetto, c'è un sacco di gente meravigliosa. E quindi c'è che è facile arrivare il giovedi e dimenticarsi del resto del mondo fino al lunedi sera.
Durante il Critical Wine ci sono i produttori, i figli dei produttori, i volontari, i musicisti, la gente del paese, i vecchietti, i cuochi, gli aiuto cuochi, i dj, quelli che passano di lì.

Io, quest'anno, ero volontaria.
Ho fatto volantinaggio alle 5 terre.
Sono stata alla cassa a vendere i bicchieri.
Sono stata al bivio a bloccare i milanesi che volevano scendere con il suv in paese.
Sono stata in cucina a lavare i piatti.
Sono stata promossa sul campo da lavapiatti ad aiuto-aiuto cuoco, con un'emozione che neanche quando mi hanno eletta al congresso provinciale.
Ho fatto colazione la mattina con fette biscottate e tajin, davanti al cielo più bello del mondo.
Mi sono scolata sotto il temporale.
Mi sono fatta un mazzo tanto con i piatti.
Ho conosciuto un milione di persone che non vedrò più.
E un milione che vedrò ancora.
Ma soprattutto, sono stata volontaria.
Che è una parola bellissima.
Che è una parola tremendamente fuori moda.
Ma che se dovessi dirvi qual'è la mia parola del 2009-2010, questa parola sarebbe Volontaria.

C'è un senso grande, in questo andare ad aiutare senza guadagnarci nulla, se non, appunto, la condivisione e il divertimento, che la nostra generazione aveva dimenticato.
Tutti impegnati ad arrabattarci dietro la vita, ci siamo dimenticati della bellezza di fare le cose per il gusto di farle.
Parafrasando Benedetto Croce (e De Andrè) credo che la mia generazione si sia ad un certo punto convinta che tutti siano volontari, fino a 18 anni, e che dopo rimangano a farlo soltanto gli eroi e i cretini.
Non è così.
E' un parametro diverso.
Ci sono delle cose, degli eventi, dei luoghi, dei momenti, che non potrebbero esistere senza i volontari.
Il Critical Wine è uno di questi, il Circolo Luogo dell'Anima è un altro, e chissà quanti altri ce n'è.

Il Critical Wine ci va un milione di persone, che parlano, che scoprono un modo diverso di vivere, che parlano con i produttori, che bevono un caffè alla casa del popolo, che aspettano pazienti il turno per mangiare, che ascoltano della bella musica, che semplicemente stanno in un posto bellissimo per 5 ore.
Questa cosa è importante.
In questo mondo di casino e depressione, è una cosa importantissima.

Io, in quatro giorni, mi sono sentita orgogliosa di poter dare una mano ad una cosa così.
Con tutti i limiti, come sempre.
Ma con l'idea precisa che ci sono delle cose che non c'entrano nè con i soldi nè con la fatica, ma c'entrano con la qualità della vita.
Lo scopo comune, l'aiuto, l'ironia, il cazzeggio e la serietà, il senso, la politica. Sono le cose che abbiamo perso, e che a Montaretto si trovano ancora.
Sono cose di sinistra.
Sono LE cose di sinistra.

Io credo che dobbiamo tutti tornare a fare i volontari.
Per noi stessi, principalmente; e, di conseguenza, per gli altri.
Oppure il contrario.

5 commenti:

elena ha detto...

che post(o)! felice di essere tra il milione di persone che hai conosciuto...
a presto

Anonimo ha detto...

Brava, la nostra volontara preferita.

E immagino la goduria nello scacciare i milanesi col SUV.

:-)

lanessie ha detto...

@Elena: un bacino, tesoro. Ci vediamo domani al belleville

@anonimo: solo il passito superava la goduria di scacciare i milanesi

:-)

ParkaDude ha detto...

Roba che appunto, a dargli la connettivita' potrebbero invadere il mondo (perche' non e' che soppravvivono in quanto isolati, secondo me, anzi).

lanessie ha detto...

@parkadude: e non lo so, sai...invece io credo ci sia un legame forte tra l'isolamento e il mantenimento delle relazioni.

Però è un bel dibattito.