Tre
Due
Uno
E' finita.
Scadono in questo momento le ultime quattro, delle mille e quattrocento ore di sevizio civile.
Sono sopravvissuta.
Ce l'ho fatta.
Evviva.
Quattrocentotrentare euro al mese, per dodici mesi.
Sono rimasta viva, e sono qui.
Ad ottobre scorso ero convinta che sarei morta d'inedia.
Tra affitto e bollette, pensavo, tornerò di nuovo a rubare le bustine di miele dai bar.
E invece no, invece ce l'ho fatta.
E ce l'ho fatta neanche mica male, che non ho poi rinunciato a molto.
Ho fatto qualche doppio lavoro, qualche mese anche triplo, ma in cambio ho fatto persino le vacanze.
Mi sono comprata un paio di scarpe, quest'estate.
E anche un vestito elegante, a capodanno scorso.
Sono andata a Londra a dicembre, con tutto che non pagavo il biglietto, ma insomma.
E a Torri ad Agosto, e anche dai miei amici meravigliosi in Svizzera.
Mi sono comprata persino dei vestiti, ogni tanto
E Julia, in edicola, tutti i mesi.
Ho fatto la spesa biologica, almeno una volta al mese.
E il cinema, ogni tanto, soprattutto di mercoledi.
A ben pensarci non ho rinunciato a molto, giusto qualche uscita di troppo a cena, quelle no.
Ma insomma, confesso che ho vissuto, con quattrocentotrentatre euro al mese.
Padoa Schioppa? Prrr.
Bambocciona tua sorella.
Io però devo dire grazie alle due cose che mi hanno permesso veramente di sopravvivere:
Innanzitutto il credito aperto da Feltrinelli con la strega nocciola e lo gnomo del bancone.
I libri, quelli no, non avrei potuto pagarmeli.
E toglietemi tutto, ma non i miei libri.
Se non era per il credito aperto mi suicidavo e finivo a lavorare in banca.
Ma poi, anche, devo dire grazie a tutte le serate e le giornate a costo zero della comune-ty.
Il Mahjongh.
Le cene ognuno porta qualcosa.
I the.
I filmini a casa.
Il trivial.
Le chiacchere.
I giochi con la sorella.
Le pupotte.
Il dottor house.
I pic nic.
Queste sono cose che mi sono costate 9 centesimi di messaggio, per l'organizzazione, e basta.
Ma sono state la migliore delle alternative al sushi e ai ristoranti che non mi potevo permettere.
Quindi grazie, che da soli non sarebbero mai bastati quattrocentotrentatre euro al mese, ma con tutti voi a sostenermi, sono avanzati anche i soldi per i truccosetti.
E adesso?
Adesso c'è un contratto che devo ancora firmare ma c'è, in cui raddoppio, quasi triplico, lo stipendio.
Inizia l'era dei lussi.
Il primo lusso è la bici elettrica, a fine mese.
So già quale: ha il cestino e lo specchietto retrovisore. Ci siamo dichiarate amore reciproco a Fa' la cosa giusta. L'ho già presentata a tutti. Si chiamerà Confidenze. E sarà blu.
Il secondo lusso è internet a casa, che siamo rimaste io, mia moglei e la Somalia, senza la connessione.
Il terzo lusso, non lo so ancora.
Il terzo lusso fosse sarà semplicemente preoccuparmi un po' di meno, concedermi un po' di più.
E adesso.
Champagne!