domenica, giugno 29, 2008
venerdì, giugno 27, 2008
Povero signore liquido del partito liquido, che ieri mi ha dato questo volantino, e poi si è beccato una sfuriata-nessie, quando mi è caduto l'occhio sull'ipotesi delle "due zingarelle".
Povero, perchè quando gliel'ho fatto notare - visto che stava volantinando un foglio che non aveva letto - mi ha detto "Si, in effetti è un po' razzista".
Povero perchè, come al solito, la colpa non era sua, ma io ero troppo incazzata per cercare i mandanti, come si dice.
Ma soprattutto poveri noi, nelle mani di un'opposizione che volantina per strada pescando a piene mani dalle leggende metropolitane, dal razzismo più becero e dalla finta insicurezza. Che dice le stesse cose della Lega. E non se ne rende neppure conto.
giovedì, giugno 26, 2008
mercoledì, giugno 25, 2008
lunedì, giugno 23, 2008
Sotto la doccia, stamattina, ho fatto la conta delle punture di zanzara padana accumulate nel week end.
Diciannove.
Sette solo sui piedi.
Lombardia, com'è facile volerti male...
Ci dev'essere una ragione biblica, una spiegazione nelle Scritture.
A Sodoma e Gomorra il fuoco dal cielo.
Ai due liocorni, il diluvio universale.
Agli Egizi, le cavallette.
Alla Lombardia, le zanzare.
Una punizione costante: qualcosa avranno pur fatto.
Io, se fossi lombarda, mi farei delle domande.
E, a proposito di punizioni ad personam per aver osato espirmere pensieri impuri: si, lo ammetto, mea culpa, stavo aspettando i saldi.
Volevo comprarmi:
un paio di sandali comodi
un paio di sandali eleganti
il costume nuovo dopo tre anni
le magliette
le mutande integre, per buttare via le mie vecchie, modello groviera
il mascara che è finito
le scarpe da bosco per la svezia
la giacca da sopravvivenza.
Invece la mia punizione divina si chiama Conguaglio.
E anche Bolletta della Spazzatura.
Insieme, ovviamente. Altrimenti, che punizione divina sarebbe?
La somma dei bollettini ha più numeri del mio stipendio.
Per fortuna ho sposato mia moglie, che divide con me la buona sorte, la cattiva, e le bollette.
Ma anche dividendo per due, rimangono più numeri che un affitto.
E va bene, signore, ho peccato.
Pagherò caro, e pagherò tutto.
Ma.
Preferivo le cavallette.
giovedì, giugno 19, 2008
martedì, giugno 17, 2008
Noi Madri di Piazza di Maggio compiamo 31 anni di lotta in strada. 31 anni che non manchiamo un solo giovedì nella piazza. 31 anni per esigere e reclamare il carcere per gli assassini dei nostri figli.
(Questo testo della presidente della Asociacion Madres de Plaza de Mayo è stato inviato per un incontro a Livorno della Wilpf, la Lega internazionale delle donne per la pace e la libertà. Da Il Manifesto 11/06/08)
lunedì, giugno 16, 2008
Si prevede una giornata molto libera, una dispensa molto vuota, un cervello molto creativo.
E comunque non succederà più che le polpette di Tony Verderame vengano così squisitamente soddisfacenti.
mezzo chilo mezzo di macinato
una carota una (e un po’ marcia)
pomodorini a ciliegia (5)
cipolla (mezza)
uovo (uno)
pangrattato (qb)
erbacipollina,dragoncello,nocemoscata,pepenero,sale.
dado
una scatola piccola di piselli.
Voi direte, a questo punto, questa non è una dispensa vuota!
Si che lo è! Ora digiuniamo per una settimana.
Tony Verderame affetta la carota marcia nelle sue parti ancora integre in piccoli cubetti, i pomodorini in striscioline, e mischia il tutto con macinata, uovo e parte del pangrattato unito precedentemente alle spezie.
La Nessie, nel frattempo, canta e prepara un soffritto leggero leggero.
Mentre Tony Verderame immerge nel resto del pangrattato le polpette perfettamente tonde ma un po’ schiacciate sui poli, la Nessie svuota i piselli nello wok dove sfrizza il soffritto.
Perché nello wok, chiedete voi? Perché è l’unica padella grande in vico dolcezza.
Questo, ufficialmente, sarebbe stato un errore. I piselli erano forse da aggiungere dopo.
Ma.
Ma è dalle minchiate che nascono le grandi idee.
Perché aggiungendo vino bianco a spruzzetti, brodo di dado a cucchiaiate e pangrattato a pioggia di giugno (improvvisa, violenta e poco apprezzata), e coprendo il tutto infine con il secondo wok a disposizione (poche stoviglie ma identiche) il tutto si è cotto con pochi grassi , tanta pappetta smaccaramellosa e tanta felicità succulenta.
Per la digestione – un po’ faticosa, a dire il vero – si consiglia infuso di menta piperita, zenzero in polvere e miele di tiglio (molta menta, poco resto).
venerdì, giugno 13, 2008
mercoledì, giugno 11, 2008
lunedì, giugno 09, 2008
Doveva venirmi il dubbio, che sarebbe stata una giornata da buttare, quando dal pullman sono scesi quindici piccoli adolescenti, in fila indiana, ognuno col suo piccolo sacchetto arancione pieno di vomito, da buttare nel cestino.
Doveva venirmi il dubbio che sarebbe stata una giornata difficile quando uno di loro ha insistito per tenerlo in ricordo.
Gli incubi psicoanalitici della notte, poi, contribuivano. E' a voi che ho tagliato le gomme della macchina, verso le quattro del mattino, sentendomi poi in colpa per tutta la fase Rem? Nel caso scusate, è lo sfogo del mio Mr Hyde che ieri sera avrebbe accoltellato qualcuno di umano e che invece si è sfogato sulla vostra automobile onirica.
Quindi, morta e dubbiosa, ero in Piemonte già alle nove, con i piccoli adolescenti che buttavano via il loro stomaco mentre io allestivo il Laboratorio Didattico "Perle ai Porci".
Una settimana di lavoro, di programmazione, i fiori rossi di cartacrespa, la minuzia dell'alestimento, la cura dell'idea. Eravamo sicuri di avere pensato a tutto. Mi ero anche ricordata il panino del pranzo.
Ma una cosa l'avevamo sottovalutata.
Erano cinquanta piccoli adolescenti. E non avevano mai visto un prato.
Men che meno un bosco. Nessun grillo, mai una cicala. Lucertole poche. Le vespe e le api si, e fanno paura. Ragni?!? L'odore delle foglie fa schifo. Io qui non mi ci siedo: è umido! Il sole è caldo. All'ombra fa freddo. Io lì con i piedi non ci vado, mi fa orrore. Se mi siedo sull'erba si sporcano i jeans. Ho qualcosa nei capelli. Oddio, cos'è quella cosa che salta? Ho i sandali, e se mi si rompono? Ma io ho le nike bianche! Ho qualcosa sulla spalla?!? Ma io sono vestita di chiaro, come faccio!?! Non ho sentito, come si fa a sentire con tutti questi uccellini che fanno casino?!?
Ma soprattutto.
Jennifer. O Jessica. O Josephine. Un nome così, con la J. Che mi ha detto:
Io qui non mi ci siedo, perchè l'erba mi sporca i pantaloni bianchi, e se tu vuoi farmi sedere lì, ti dò il cellulare, chiami mia mamma e glielo dici tu, perchè altrimenti io torno a casa dalla gita e lei mi ammazza!
L'avevamo sottovalutato. Volevamo fare un laboratorio nel bosco, e invece bisognava fare un laboratorio sul bosco. Spiegare ai genitori che nelle gite ci si mettono i jeans e non le minigonne, dire ai bambini "Tranquilli è tutto a posto", dovevamo avvicinarci con cautela ai grilli, alle cicale, alle pericolosissime mosche, alle schifosissime foglie umide. Alzare i sassi e muoverci nel bosco. Scoprire che c'è un mondo fuori dal centro commerciale, che i cerbiatti esistono anche fuori dal lettore dvd.
E' colpa nostra, forse, che pensavamo che a dieci anni, anche nel 2008, potesse essere divertente attraversare un rigagnolo d'acqua e non trasformarsi in una fonte d'ansia per le scarpe nuove.
Noi che pensavamo di parlare con loro di democrazia, di radici della Costituzione, del coraggio delle scelte.
E loro con una paura viscerale delle mosche, delle foglie e delle macchie verdi sui pantaloni, dei rumori sconosciuti, della pioggia, dell'umido, ma anche del sole.
Terrorizzati. E quindi distratti. E quindi scontenti. E quindi tristi. E anche annoiati. Ma soprattutto terrorizzati.
C'è un problema di comunicazione.
Forse ci siamo persi qualcosa. Ci siamo distratti un attimo e abbiamo iniziato a dare le cose per scontato.
Mi ricordo perfettamente l'ultima volta che mi sono sentita così.
Era la sera del 14 aprile. La sera delle elezioni.
venerdì, giugno 06, 2008
("Il Divo")