venerdì, novembre 09, 2007



IL RACCOGLITORE DI FULMINI

Quando abbiamo iniziato il festival della scienza il primo anno eravamo piccoli.
Eravamo studenti, eravamo universitari, eravamo ancora fermi al rum e pera.
Poi sono passati cinque anni e siamo cresciuti tutti.
Qualcuno è andato per età, qualcuno perchè è già dottore.
Ma molti tornano, anno dopo anno. I tossici del festival della scienza.
Alcuni fanno le persone serie tutto l'anno e poi prendono ferie per poter continuare a respirare quell'aria da città europea.
Molti non crescono e bevono ancora rum e pera nelle pause tra un turno e l'altro.
Gli ingegneri sono inconfondibili, nella loro pedanteria. I biologi sono quelli chesi immergono nelle cose. I fisici sfuggono alla comprensione umana. Quelli che fanno un lavoro brutto durante l'anno li riconosci perchè a volte si portano dietro la stessa noia anche in mostra, a volte invece perchè sono una molla di adrenalina comunicativa. Quelli del lavoro brutto li vedi arrivare all'ultimo turno con gli occhi già fissi sulla scrivania che verrà il giorno dopo, e ti dispiace così tanto per loro che vorresti abbracciarli, se non fossi impegnata a mescolare il gelato con l'azoto liquido.

Io ho la fortuna che finalmente faccio un lavoro bellissimo anche quando non c'è il festival della scienza.
E quindi l'ultimo turno di martedi è stato solo un problema di clima, non di lavoro.
Perchè adesso ho capito cosa voglio fare, e soprattutto ho capito cosa ho fatto fino ad adesso.
E vorrei riscrivere il mio curriculum cancellando tutti quei paroloni da lavoro serio e lasciare scritto soltanto che sono nove anni che il mio lavoro è inventare un mondo con i bambini.
Ovunque, dappertutto.

Ho inventato un mondo a scuola, per strada, alla città dei bambini, ai parchi giochi, alle feste di compleanno, nei centrisocioeducativi per bambini tristi e al doposcuola dei bambini ricchi e nei pomeriggi con i bambini allegri. Ho inventato mondi con i bambini anche solo un pomeriggio, o costruendo piano piano una storia che funzionasse su argomenti assurdi, stupidi, noiosi. Abbiamo inventato dei mondi sul corpo umano, su van gogh, su darwin, sulle rane e i girini, sui problemi di matematica e la noiosissima grammatica. Abbiamo fatto i giochi d'acqua agli asili estivi e abbiamo scoperto insieme che cosa sono le energie alternative e che Yves Klein andava in giro a raccogliere i fulmini con una tela bianca sulla due cavalli.
E ci siamo detti Ma perchè prenderlo sul serio, uno così? E poi l'abbiamo preso sul serio, e abbiamo costruito un mondo di filosofia bambina.
Alcuni di questi mondi li ho costruiti al festival della scienza, mentre intorno ruotavano cinquecento persone, cinquecento storie in maglietta bianca e lasciavano le loro tracce, lasciavano che il loro stile si confondesse con il mio.
Ho incontrato mille bambini in dodici giorni, per cinque anni, e non mi sono stancata di raccontare loro la storia della sula dai piedi azzurri che salva il cucciolo dalla fregata o dei fulmini di Klein o di come comportarsi in un black out o ancora delle particelle grasse e quelle magre che non superano le sbarre dei filtri polaroid. E' un mondo nuovo ad ogni turno, come non sono mai uguali le domande e le osservazioni. E' un mondo di cervelli che saltellano, tutti pieni di domande.

Tra una sula e una tartaruga delle galapagos, quest'anno ho trovato un'ora per sdraiarmi sul molo e lasciare che il sole del tramonto mi asciugasse la fatica.
E se ancora non sono riuscita a capire veramente chi sono, ma giuro che sto cercando di capirlo, mi è apparso finalmente ben chiaro cosa voglio fare della mia vita.
E soprattutto è in quel momento che mi sono accorta che è proprio quello che sto facendo.
E' una cosa bellissima.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

è il piu' bel post che leggo da tanto, tanto tempo.

Anonimo ha detto...

ma che sei andrea-miss marple, il mio scrocchinquilino bellissimo? oppure sei un altro andrea ignoto? Comunque grazie in ogni caso...

Anonimo ha detto...

!

lanessie ha detto...

:O)