venerdì, marzo 30, 2007
MA CHE BELL'INVENZIONE, I FUOCHI D'ARTIFICIO.
Io sono arrivata al punto che una volta a settimana dormo.
Non cinque ore come al solito.
Tipo 8, 9, 10 ore, nell'illusione del recupero.
Questa settimana era stato estratto giovedi sera.
Il piano era semplice quanto diabolico.
11 ore di lavoro, mezz'ora di autobus, dieci minuti per la cena a yogurth e frutta, due minuti per la maschera per il viso, due capitoli di libro già sotto il piumone.
E alle 9, abbandonarsi al sonno per dieci lunghiiiiissiiiime ore.
Una telefonata, una scheda tecnica dello spettacolo, una decina di capitoli di troppo e già erano le 11. Vacca boia, mi sono detta. Ma sono sempre otto lunghiiiissime ore.
E spengo la luce.
E chiudo gli occhi.
E respiro profonda, con la pelle che ancora profuma della maschera agli agrumi.
E mi beo all'idea di un sogno morbido.
E poi
sotto il mio balcone,
ESATTAMENTE sotto il mio balcone,
scoppia la guerra civile.
Al Capone a san valentino.
Bonnie & Clyde fuori da una banca.
Calamity Jane e Bufalo Bill a duello.
Billy the kid e Pat Garret.
Tex Willer contro il Buono, il Brutto e anche il Cattivo.
Un fiammifero in una polveriera.
Il Big bang.
Pietro Micca con una Marlboro.
Il Grande sole di Hiroshima.
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