mercoledì, ottobre 27, 2010
Oggi sono andata a presentare il budget 2011.
Visto che era il budget del lavoro più bello del mondo, l'ho preparato con le caselle di 10 colori diversi.
Poi però l'ho stampato con la stampante in bianco e nero.
Perchè il lavoro più bello del mondo ha scarsità di mezzi, ovviamente.
E allora ho ritagliato i bordi e ho incollato i 7 fogli in una composizione artistica con la pritt.
Il mio amministratore sembra aver apprezzato.
I 7 fogli colorati del budget sono la cosa con i numeri che mi sia costata più fatica al mondo.
Io, che mi esentavo dalle lezioni di matematica.
Io, che all'esame di maturità ho dichiarato che io, matematica, non avevo neanche comprato il libro.
Io, adesso, devo presentare i budget annuali.
Dannatissimo Dante Alighieri e il suo merdoso contrappasso.
I 7 fogli colorati del budget sono, insieme ad altre mille ragioni, la causa della mia latitanza.
Devo visite a decine di amici, caffè ad altrettanti, devo favori in giro come uno spacciatore di periferia, devo ancora fare il cambio degli armadi.
Ma del resto, quando non preparo i fogli colorati del buget, vivo al circolo luogo dell'anima.
Ma cosa posso farci se facciamo un sacco di cose fichissime?
Lunedi ero lì a cantare nel coro della resistenza (titolo provvisorio "Coro partime - Se cinque ore vi sembran poche...").
Sabato c'è stato lo chez guevara.
Venerdi lo swap party.
E giovedi i Giochi senza Frontiera.
Poi è ovvio che uno finisce per viverci dentro.
Quell'uomo ha provato ad organizzarmi una cena romantica sabato questo, per il mio compleanno.
Io invece sono in turno al circolo.
E non gliel'avevo detto.
Lui l'ha presa con aplomb.
Ci andiamo venerdi, al ristorante.
Però.
Stasera è uscito con i suoi amici.
Una serata da maschi, mi ha detto.
Io ne sono ben contenta, che venerdi inizia il festival della scienza e avevo un sacco di cose da fare e da chiudere, stasera.
Però, insomma.
Una serata da maschi.
Con poco preavviso.
Mmmm, e va bene, lo capisco persino io.
E' un segnale.
Ma finchè non si mette a pisciare anche lui sul divano come il gatto signor siberia, va bene tutto.
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sabato, ottobre 23, 2010
Oggi ho uno scazzo che ho letto la notizia dello squalo bianco che ha azzanato il californiano e la sua tavola da surf, e mi sono immedesimata.
Nello squalo.
Ho anche delle ragioni, per essere incazzata, ma per fortuna tutte al di fuori della coppia.
La coppia, oggi, si dedica alla prima uscita dello Chez Guevara, progetto di Alta Cucina Popolare che inaugura stasera al Circolo Luogo dell'Anima, ed è ben contenta, la coppia.
E' che io mi sento che la melassa dello scazzo fatica a rianere chiusa dentro e ho paura di rovinare tutto.
Così sto uscendo continuamente a fare cose inutili, pur di gestire la rabbia.
Adesso scrivo anche questo post, mentre lui fa bollire il riso.
Magari funziona.
E faccio i compiti dell'oroscopo, che ormai è diventato l'oroscopo di settimana scorsa, tanto per leggere sotto metafora la mia vita.
Breznev, settimana scorsa, mi chiedeva di:
1) individuare le tre idee peggiori che hai preso in considerazione negli ultimi dieci anni;
2) impegnarti formalmente a correggere o a chiedere scusa per le conseguenze di queste idee;
3) perdonarti sinceramente come meglio puoi.
Allora.
1)
Prima idea peggiore: diventare una maestra. Adesso che faccio il tarlo del sistema, da fuori, non faccio che inorridire davanti alla frustrazione e alla rigidità che aleggia all'interno della scuola italiana, e mi immagino, anno dopo anno, diventare sempre più depressa e incazzata con le colleghe, con i dirigenti, con i genitori fino a diventare una maestra costantemente incazzata con i bambini.
Mi immagino sveglia tutte le mattine alle 6.15.
Mi immagino alla ricerca disperata di una cattedra.
E penso.
Era un'idea pessima.
Seconda idea peggiore: i vestiti larghi.
Quel periodo che mi sono comprata decine di maglie oversize prodotte in nepal. E poi mi vedevo grassa. Non c'è bisogno di aggiungere altro.
Terza idea peggiore: mettere su una famiglia in provincia di Varese.
Pensare di avere dei figli che passano la vita circondati da leghisti, che hanno una sola scuola dove iscriversi, la Gianfranco Miglio, e che devono scegliere tra omologarsi alla massa demente o combattere tutta la vita per difendere la loro diversità.
E io.
Alle riunioni genitori con le altre famiglie di Varese.
Alle riunioni di condominio con le altre famiglie di Varese.
Alle cene tra colleghi, di Varese.
Io, a Varese.
Dio santo, era una pessima idea.
2)
Certo che chiedo scusa. Soprattutto per le maglie larghe. A me stessa, e agli altri. Al sistema scolastico nazionale, ai dietologi e ai varesotti.
3)
Si, mi perdono.
La maestra sarebbe il lavoro più bello del mondo, se solo...
Le maglie oversize sarebbero comode e divertenti, se solo...
La famiglia a Varese avrebbe anche avuto dei pregi, se solo...
C'è che, al solito, a me mi fotte il condizionale.
Allora.
1)
Prima idea peggiore: diventare una maestra. Adesso che faccio il tarlo del sistema, da fuori, non faccio che inorridire davanti alla frustrazione e alla rigidità che aleggia all'interno della scuola italiana, e mi immagino, anno dopo anno, diventare sempre più depressa e incazzata con le colleghe, con i dirigenti, con i genitori fino a diventare una maestra costantemente incazzata con i bambini.
Mi immagino sveglia tutte le mattine alle 6.15.
Mi immagino alla ricerca disperata di una cattedra.
E penso.
Era un'idea pessima.
Seconda idea peggiore: i vestiti larghi.
Quel periodo che mi sono comprata decine di maglie oversize prodotte in nepal. E poi mi vedevo grassa. Non c'è bisogno di aggiungere altro.
Terza idea peggiore: mettere su una famiglia in provincia di Varese.
Pensare di avere dei figli che passano la vita circondati da leghisti, che hanno una sola scuola dove iscriversi, la Gianfranco Miglio, e che devono scegliere tra omologarsi alla massa demente o combattere tutta la vita per difendere la loro diversità.
E io.
Alle riunioni genitori con le altre famiglie di Varese.
Alle riunioni di condominio con le altre famiglie di Varese.
Alle cene tra colleghi, di Varese.
Io, a Varese.
Dio santo, era una pessima idea.
2)
Certo che chiedo scusa. Soprattutto per le maglie larghe. A me stessa, e agli altri. Al sistema scolastico nazionale, ai dietologi e ai varesotti.
3)
Si, mi perdono.
La maestra sarebbe il lavoro più bello del mondo, se solo...
Le maglie oversize sarebbero comode e divertenti, se solo...
La famiglia a Varese avrebbe anche avuto dei pregi, se solo...
C'è che, al solito, a me mi fotte il condizionale.
martedì, ottobre 19, 2010
Il mio oroscopo di questa settimana su Internazionale è un invito alla riflessione, alla maniera di Alta Fedeltà.
La tipica cosa che adoro.
Oggi scrivo la domanda.
Domani (?) dò una risposta.
Scorpione
23 ottobre – 21 novembre
23 ottobre – 21 novembre
Per concludere la fase espiatoria del tuo ciclo astrale, ti consiglio di:
1) individuare le tre idee peggiori che hai preso in considerazione negli ultimi dieci anni;
2) impegnarti formalmente a correggere o a chiedere scusa per le conseguenze di queste idee;
3) perdonarti sinceramente come meglio puoi.
domenica, ottobre 17, 2010
Che poi una si riduce agli aggiornamenti.
E le dispiace.
Ma sono qui a mangiare con le mani le polpette dell'amore - metà zucca e maggiorana, l'altra metà melanzane e menta, cucinate nella prima sera di vuoto istituzionale da impegni - dopo aver passato due ore a scrivere la newsletter del Circolo Luogo dell'Anima, mentre un gatto affamato di polpette dell'amore, continua a tentare l'arrampicata verso il piatto e mi distrugge le gambe.
Quell'uomo è a pranzo dalla mamma, io per fortuna ho già pulito casa ieri, tra una riunione ranocchia e una visita ad una sorella che per un periodo ha inquietato tutti minacciando di diventare una matematica, ma che è pienamente rientrata nella normalità umanista, con personale sollievo.
Come molti, ho passato la settimana a sperare che Roma venisse invasa dalle tute blu, che gli italiani la smettessero di trasformarsi nei voyeur di una famiglia travolta dalla solitudine e dall'indigenza culturale, a gioire per i minatori e ad inorridire per il paragone tra la loro salvezza e l'uscita dei concorrenti dalla casa del grande fratello.
Come me stessa, invece, ho passato la settimana a fare lavatrici di copridivani su cui il Gatto Signor Siberia continua a pisciare con regolarità, ad andare a Roma due giorni senza tuta blu ma con due riunoni nazionali, a fare il turno al Circolo luogo dell'anima, ad andare al cinema a vedere Giù al sud, a progettare le compilation per la musica al circolo.
Giù al sud, tra parentesi, è il primo caso che io conosca di Format cinematografico. Non è il remake di Su al nord, come pensavamo io e quell'uomo. E' un format. Le stesse battute, la stessa trama, praticamente le stesse inquadrature. E' come il Grande Fratello. O come Chi vuol essere milionario. O come MacDonald's.
Se ti fermi a pensarci fa un po' impressione.
Ho fatto 8 ore di treno in due giorni, sull'eurostar, con un vicino all'andata e uno al ritorno, costantemente al telefono, da Pisa a Roma, o da Roma a Pisa.
Pronto? Non si sente bene. Sono sul treno. Dimmi. Per quella bolla. Eh, si. Scusa, non ho capito. Pronto? Pronto? Cazzo... (...) Pronto? Ecco si, ti sento. Quindi, dicevamo, per quella bolla. Si, quella di Rossi, quella che gestiva...pronto? cazzo di telefono...dicevo, quella di Rossi, la bolla. Spiegami bene. No, non ho capito. Ripeti. Eh, sto tornando da...pronto? Si, ti dicevo, sono sull'Eurostar , non prende un cazzo, ma tu dimmi. Al massimo ti richiamo.
Ho fatto 8 ore di treno in due giorni sognando un Cisaplino.
Abbiamo inaugurato la Casa della Convivenza, abbiamo finito di dipingere e di aggiustare, manca soltanto che aggiustiamo gli infissi, ma con calma.
In realtà, non troppo con calma: oggi ci sono 9° e alla Casa della Convivenza manca una cosa fondamentale.
Non l'amore.
Non il benessere.
Non lo spazio vitale, il letto coerente con il fen shui.
O altre menate fricchettone.
Manca il riscaldamento.
martedì, ottobre 05, 2010
Tempo di mettere piede in una classe piena di minori e mi si sono gonfiate le tonsille che sembrava una finale di sumo in una grotta.
In compenso, convivenza vuol dire stare male in due.
Ma diverso.
Io sono svenuta a letto a mezzanotte e mezza e, nonostante ripetute sveglie, una colazione a letto, due telefonate di lavoro, non sono riuscita ad emergere da sotto il piumone prima dell'una.
Lui non è svenuto. E non ha chiuso occhio.
Una volta che mi sono svegliata leggeva Landsdale.
Un'altra volta giocava a e-cirulla sull'iphone.
Un'altra volta guardava i programmi delle 4 del mattino su rai3.
Un'altra volta coccolava i gatti.
Un'altra volta si era comprato Repubblica all'alba.
Così,va beh, oggi è stata una giornata persa.
E inauguriamo la casa della convivenza sabato.
Con un sacco di cose ancora da fare.
Ma del resto, nel momento in cui abbiamo detto Puliamo i vetri, prima è arrivato il diluvio universale, la calamità naturale, due coccodrilli, un'aquila reale, il gatto, il topo e l'elefante, e poi l'influenza.
Domani sera ho riunione ranocchia.
Dopodomani sera ho riunione Circolo dell'Anima.
Dopodopodomani sera ho turno, al Circolo dell'Anima.
Però.
Però ho tutto sabato per fare quello che Quell'uomo non riuscirà a fare mentre
avrò riunione ranocchia
riunione al circolo dell'anima
e
turno al circolo dell'anima.
Ma so già
che lui pulirà i vetri
farà da mangiare delle cose buonissime
e
comprerà la sabbietta pulita per i gatti
Una donna impegnata senza un uomo meravigliosamente accogliente sarà anche come un pesce senza bicicletta, ma non fa l'inaugurazione di casa.
venerdì, ottobre 01, 2010
Io volevo parlarvi di Beppe Grill0.
Volevo farlo qualche giorno fa, quando ha fatto la Woodstock dei grillini.
Che già mi è venuta l'orticaria con il titolo.
Però non volevo parlarvene, come sempre, dicendo quello che penso di beppegrillo.
E cioè il peggio del peggio.
Umanamente, politicamente.
Volevo parlarvene parlando dei grillini.
Io, con i grillini, come categoria, ci lavoro.
Mi toccano delle riunioni, con i grillini, e anche abbastanza spesso.
Mi si dirà che non sono mica tutti uguali.
Certo.
Ma esistono linee comuni.
Io, quando cerco di organizzare una cosa con i grillini, o quando ci discuto di politica o di società, mi sento in una terza elementare.
Con davanti delle persone intelligenti, piene di potenzialità, a cui manca però la fase delle operazioni formali.
Come con i bambini, quando ci si incammina insieme nell'invenzione di una fiaba e, di colpo, loro dicono E poi fine. Ma come fine? eravamo a metà della storia, non può finire così. E invece si - dicono loro - perchè ci siamo annoiati.
Allora quando io discuto con un grillino io dico
Se non volete un partito, come vi organizzate?
Dal basso, perchè i partiti sono tutti marci
Ma un gruppo di persone che si riunisce, elegge un organismo al suo interno e partecipa alle elezioni è un partito, dico io
No che non lo è. Gli altri sono corrotti, noi no. E poi loro hanno dei leader. Noi no, noi ci muoviamo dal basso.
Ma come non avete un leader, dico io, vi chiamate "grillini"
Ma Beppe Grillo non si candida.
Ma se si candidasse tu lo voteresti?
Certo!
Ecco.
Scusatemi. Sarà supponente, ma io non lo sopporto.
Un altro dialogo che avviene con costanza:
Almeno grillo ha fatto la raccolta firme perchè si possa andare in Parlamento solo con la fedina penale pulita.
Bravi, dico, così ad esempio Pertini non sarebbe stato eletto ma, per dire, Iva Zanicchi si.
Ma cosa c'entra. Mica valgono le condanne di gente morta. E' un problema di adesso.
Eh, adesso. Se passasse la vostra legge, per far fuori qualcuno dalla politica, basterebbe corrompere un giudice e condannare il pericoloso rivoluzionario a tre mesi per il furto aggravato di una mela. Non è un po' pericoloso? A proposito di poteri squilibrati...
Ma no, ma che c'entra. Solo per i reati gravi.
Ma nel referendum non c'è scritto.
Ah no?
No.
E così via.
Allora, adesso smetto di fare degli esempi sui grillini.
Perchè ce ne sarebbero anche di positivi.
Tipo tutte le cose intelligenti che fanno a sostegno dei comitati.
Però.
Però io mi chiedo.
Non è che quest'insopportabile mancanza di profondità.
Questa modalità televisiva dell'applauso al mattatore.
Quest'analisi manichea della società: nero di qui, bianco di là.
E soprattutto questa visione leghista del Io sono buono, gli altri sono cattivi.
Non è che questa cosa riguarda anche noi?
Anche noi della sinistra.
Perchè io Grillo non lo penso di sinistra, ma i grillini si.
E sbaglio a vedere nel leader populista, urlatore, manicheo di Sant'Ilario l'esempio di questa insopportabile superficialità dell'indignazione?
E' una mia falla mentale, pensare a Beppe Grillo e visualizzare il Gabibbo?
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