venerdì, marzo 30, 2007


A CHI DICE CHE SONO SNOB...

Antonius Moonen
nel suo "Manuale dello snob"
così scrive:
"...snob non si nasce, si diventa.
Per entrare nella cerchia ristretta di questa categoria occorrono:
anticonformismo, creatività, sense of humor, intelligenza, gusto della libertà"

Poteva andarmi peggio...



MA CHE BELL'INVENZIONE, I FUOCHI D'ARTIFICIO.

Io sono arrivata al punto che una volta a settimana dormo.
Non cinque ore come al solito.
Tipo 8, 9, 10 ore, nell'illusione del recupero.
Questa settimana era stato estratto giovedi sera.
Il piano era semplice quanto diabolico.
11 ore di lavoro, mezz'ora di autobus, dieci minuti per la cena a yogurth e frutta, due minuti per la maschera per il viso, due capitoli di libro già sotto il piumone.
E alle 9, abbandonarsi al sonno per dieci lunghiiiiissiiiime ore.

Una telefonata, una scheda tecnica dello spettacolo, una decina di capitoli di troppo e già erano le 11. Vacca boia, mi sono detta. Ma sono sempre otto lunghiiiissime ore.

E spengo la luce.
E chiudo gli occhi.
E respiro profonda, con la pelle che ancora profuma della maschera agli agrumi.
E mi beo all'idea di un sogno morbido.
E poi
sotto il mio balcone,
ESATTAMENTE sotto il mio balcone,
scoppia la guerra civile.
Al Capone a san valentino.
Bonnie & Clyde fuori da una banca.
Calamity Jane e Bufalo Bill a duello.
Billy the kid e Pat Garret.
Tex Willer contro il Buono, il Brutto e anche il Cattivo.
Un fiammifero in una polveriera.
Il Big bang.
Pietro Micca con una Marlboro.
Il Grande sole di Hiroshima.

giovedì, marzo 29, 2007





...E' TUTTO UN EQUILIBRIO
SOPRA LA FOLLIA...






mercoledì, marzo 28, 2007



MARIANNA MARIANNISSIMA, SONO IN RITARDO SONO IN RITARDO

Aprile è il mese che succede tutto insieme.

Con le cose da fare che prendono il numero come dal macellaio e poi si picchiano urlando Signora mia, lei non sa chi sono io, sono due ore che sono in fila e adesso arriva lei e pensa di fare la furba.
Io, ovviamente, sono il macellaio.
E cerco di servire uno dopo l'altro: le riunioni, le prove di teatro, la scenografia da rifare, le verifiche da correggere, il programma di informatica da portare avanti fuori orario, la casa nuova da cercare, gli amici da vedere, da rivedere, da intravedere. Il piano luci. La pissipissibaucologa, gli esami del sangue, l'appuntamento dal medico. Gli intrecci politici, quelli amorosi. I testi da scrivere, le canzoni da provare, le date da organizzare. Le locandine. I progetti per il mio futuro. Il blog. Gli appuntamenti di lavoro, le telefonate. Una famiglia, anche. E poi, le lavatrici, i piatti da lavare, le lenzuola da stendere, la spesa da fare. Il corteo del 25 aprile. Gli spettacoli del 21, del 24, del 28. I concerti che avevi già detto di si. Le sveglie che non puoi spegnere.
Cerco un giratempo in saldo.
O una segretaria stakanovista.

martedì, marzo 27, 2007



RECENSIONI: GUERRE STELLARI


L'ho visto! L''ho visto!

Adesso, per diventare un essere umano come gli altri, una vera figlia degli anni '80, mi mancano solo: ET, Staschi e ach, gig robò d'acciaio e lupèn.

Però, intanto, ho visto guerre stellari. Che mai capivo le citazioni di quelli che invece l'avevano visto 500 volte, a rallenty, fotogramma per fotogramma.


E mi sono annoiata. Da morire.


Però vi dico lo stesso cosa ho capito della storia.La storia è questa: ci sono due robot che si muovono come l'omino di latta del mago di oz, uno, e come un'aspirapolvere, l'altro.L'omino di latta non mi ricordo come si chiama. L'altro si chiama tipo R6K8.R6K8 dice qualcosa tipo"shwiing", con voce da aspirapolvere. E l'omino di latta traduce "Il mio amico ha detto, nel caso non ti disturbi troppo, signor liuk, se per favore puoi spostare il piede da dove l'hai posato perchè gli stai schiacchiando tutti i chip. Grazie". Miracoli della sintesi. Notare che il robot parla come Mami di via col vento.


Questi due robot scappano da una nave su cui viaggia la principessa peggio vestita della storia. Con i capelli biondo cenere. Che erano passati di moda nel '41, ma evidentemente nel 5000, in una galassia lontana, molto lontana, facevano trendi.
I due robot incontrano i sette nani che li rapiscono, mi pare, non so. Ero occupata a vedere se erano sette veramente. E lo erano. E li portano da liuk scaiuolcher. Che è biondo. Ma biondo. Ma scemo. Ma scemo. Che sembra un bambino scemo biondo. E lo dimostra innamorandosi di un ologramma che viene proiettato da R6K8.

Così, per salvare un ologramma, liuk scaiuolcher incontra per fortuna l'unico personaggio riuscito del film che è AlecGuinnes che è un cavaliere jedi e si chiama con un nome che non mi ricordo tipo Obi-qualcosa che fa rima con-Obi. E quindi lo chiamerò alecguinnes.
In ogni caso alecguinnes non si capisce perchè debba fidarsi di questo babbanetto biondo. Ma invece si fida. E infatti più avanti, dopo un duello con le spade laser che regalava topolino, alecguinnes muore, ucciso da un asmatico con una maschera da carnevale. Che non ha fatto paura neanche a me. A me, che ancora mi sogno il giudice di roger rabbit di notte.


Poi, va beh, è tutta una roba di rivoluzione in mano ad un gruppo di ingegneri. Le avanguardie proletarie dal colletto bianco. Fate voi.

Ma non c'è limite al peggio. Perchè appare anche l'insopportabile arrisonford.
Che, a fronte del sorriso più bianco della storia del cinema, si comporta come quei bulli che tutti abbiamo avuto in classe e che avremmo voluto prendere a sprangate proprio lì, sugli incisivi.
E per fare colpo sulla principessa leila se ne esce con memorabili battute. Tipo quando stanno per essere schiacciati da un tritarifiuti e lui dice: "quello che è certo che diventeremo tutti più magri". Che è quella classica battuta che se uno la dice ad una cena cala il silenzio e tutti pensano Ma questo, chi l'ha invitato?

In tutto questo, i cattivi hanno un'astronave che può fare fuori un pianeta lontano milioni di anni luce, ma quando devono distruggere quello dove risiedono i nostri eroi, si devono avvicinare con una lentezza degna di una Trabant, e - indivinate un po' - liuk scaiuolker riesce a centrare con un missile il tallone d'achille dell'astronave proprio proprio quando stavano per far partire il laser mortale.

Finisce ovviamente che si salvano tutti, anche i personaggi minori come il Tappeto Gigante con gli Incisivi Rotti, i Robot, errisonford e il biondo insopportabile. Muore solo alecguinnes, che probabilmente aveva reciso il contratto. Persino l'asmatico non muore perchè così poi possono fare altri sei film. E la principessa leila premia tutti con una medaglia e tutti che applaudono.


E ora, vorrei concludere questo post con una frase memorabile.
Ma purtroppo i dialoghi me li scrive George Lucas.

giovedì, marzo 22, 2007



NON CERTO PER LA COMPAGNIA, QUANTO PER IL CLIMA

Io ieri sera ho pulito via tutta la muffa dal soffitto della doccia.
E oggi sono andata ad un Consiglio di circoscrizione fronteggiando l'opposizione di AN e Forzitalia al nostro spettacolo.
E, così, in meno di 30 ore mi sono guadagnata il mio posto in Paradiso.


COME MARY POPPINS

Qualcuno me lo dice se quello di questi giorni è il vento dell'est o quello dell'ovest?


Che così magari capisco se tutte queste cose che faccio, le faccio per restare o per scappare via...

mercoledì, marzo 21, 2007



UNA BRUTTA STORIA

Oggi mi è successa una cosa tremenda.

Che sono uscita da scuola e mi sono vista con la mia amica di Quito alta per un caffè. Alle 4. All'uscita da scuola. Appuntamento nella piazza principale. Scalinate, sole, baretto. Non quello d'angolo che è per fighetti. Quello di fronte, che anche il Festival della Scienza noi ci andiamo per boicottare quello fighetto.

Tavolini dentro, tavolini fuori.

Fuori, un apparente quarantenne. Berretto da baseball. Barba sfatta. Bomber. Una di quelle facce che di solito stanno sotto il titolo "Uccide l'amante con 19 coltellate".

Di fronte a lui, in piedi, due bambini. Di quei bambini che di solito stanno sotto il titolo "Tribunale dei minori".


Noi passiamo lì davanti e ci assale quella puzza di birra che alle 4 del pomeriggio ha un solo nome, ed è Beck's in bottiglia.
Il tempo di arrivare al bancone per ordinare i caffè, e sento il birrafondaio e i bambini che cantano. E cantano "...bandiera nera la vogliamo SI!".
Mi giro e il birrafondaio è lì, su una sedia della piazza principale con il braccio teso. E i bambini anche. Che ridono, e fanno a gara a chi lo tende di più.

E per i successivi 5 minuti è tutto un proliferare di Faccette Nere, di braccia tese, di Fratelli d'Italia.
Mentre io, con gli occhi fuori dalle orbite, cerco qualcosa da fare, qualcosa da dire da dentro il bar, fuori la gente passa. E di gente ne passa tanta. E i bambini lì, col braccio teso. E nessuno, nessuno che si gira.

L'unica cosa intelligente che mi viene in mente è chiamare la mia amica zapatista, contando sul culo di scoprirla nei paraggi insieme ad un folto - o anche scarso - gruppo di zapatisti.
Ovviamente no, è a chilometri di distanza.

Allora mi alzo, e mentre mi alzo i fascisti diventano due.
Vado alla cassa e dico alla Cassiera-Pesce-Lesso Ma tu li conosci quelli? E lei, aggressiva, Certo che li conosco! Perchè?
E io, scema, non trovo di meglio da dire che Perchè quello che sta facendo è illegale!

E poi esco.
E ovviamente esco mentre i bambini si stanno allontanando e il fascista siede con gli occhi chiusi e la birra in mano.
Niente mani nel sacco dell'apologia di fascismo.
E non trovo niente da dire.
E non gli tiro un pugno.
E non lo massacro a testate nei denti.
Mi metto lì, a 5 metri, a guardare lui e i due bambini con una rabbia, con una rabbia.
E non mi viene in mente niente di intelligente, niente di veramente utile da dire nè da fare.

E così me ne vado con questo magone e questa tristezza. E questa rabbia, questa rabbia di sapere che abbiamo abbassato la guardia, stiamo abbassando la guardia e anche quando ce ne accorgiamo non solo non sappiamo cosa dire ma neanche chi chiamare per farci dare una mano.
TUTE BLU
Ieri, alla mia prima riunione operaia,
sembravo Mafalda
presa e incollata
in una vignetta di Cipputi

martedì, marzo 20, 2007


E TI VA BENE, DANIELE, CHE GINO STRADA E' UN BUONISTA

Io mi ricordo un articolo, sulla prima pagina di Repubblica, un paio di anni fa.
Era di Francesco Merlo, fortemente voluto da Ezio Mauro e quindi emigrato dal Corriere della sera, dove già riempiva intere colonne di cazzate, all'EUR di Roma dove ne scrive di peggio e fa pure finta di dirle da sinistra.
E infatti, appena appena arrivato a Repubblica, questo simpatico giornalista ha scritto un memorabile fondo in prima pagina dicendo che gli italiani dovevano onorare i morti di nassirya e smetterla di raccontare barzellete sui carabinieri (giuro!) e soprattutto smetterla di manifestare accanto a quel pericoloso pacifista di Gino Strada che non capisce un cazzo di politica e pensa ancora di poter cambiare il mondo.
In prima pagina.
Non c'era scritto cazzo. Ma il senso era proprio questo. Il senso era Spaliamo merda su Gino Strada, pericoloso utopista.

Il mese scorso, Ezio Mauro, ha ribadito il concetto, sottolineando, sempre in prima pagina come si confà ad un direttore, la poca affidabilità di un uomo come Gino Strada che difendeva la coerenza di chi non voleva votare il rifinanziamento della missione in afghanistan.
Questo pericoloso pacifista, ribadiva ezio mauro, avrà sulla coscienza la caduta del governo solo perchè non capisce un cazzo (sic!) di politica.

E così oggi ho pensato questo.
E l'avrò forse pensato perchè sono una persona vendicativa.
Di quelle che le cose se le legano al dito.
Ma io, se ero Gino Strada, Daniele Mastrogiacomo col cazzo che lo liberavo.
NON MI SERVONO NEPPURE I FONDI, BASTA LA TAZZINA...


Io oggi ho preso quattro caffè.
E tre li ho rovesciati.
Uno al bar.
Uno a scuola.
Una a casa, sulle dita della mano sinistra.
Analisi? Consigli? Antidoti?

lunedì, marzo 19, 2007


COSE CHE ADORO...

Io c'è una cosa che adoro della mia pissipissibaubaucologa.
Ed è come mi guarda quando cerco di seppellire i significati lampanti del mio incoscio sotto il tappeto della superficialità.
Mi guarda con gli occhi divertiti di una tigre davanti ad un branco di gazzelle stupide.
E quando la vedo così, io l'adoro, rido e poi la smetto di nascondermi.
SUI CRITICI D'OGGI CI SCATARRO SU...

Io, mi piace lavorare con i bambini per mille e mille e mille ragioni.
Tra queste, c'è l'assoluta convinzione che siano più intelligenti degli adulti.
Che ci sia più confronto e più crescita a parlare con un bambino che con un adulto.
Quella meraviglia che è il loro dubbio quando parlano, e la bocca aperta nella soddisfazione della scoperta.

Allora oggi abbiamo giocato ai Piccoli Critici D'arte.
E a gruppi di 25 ci siamo guardati i quadri dei Romantici, degli Impressionisti, dei Simbolisti, dei Cubisti e dei Futuristi.
E abbiamo fatto un elenco di aggettivi e sostantivi per definirne lo stile.
E, così, i miei bimbi di 10 anni hanno definito così il futurismo e il cubismo:

VELOCE, GEOMETRICO, CITTADINO.

Che, secondo me, se chiedete a Bonito Oliva vi dice gli stessi tre termini.



E poi, c'è stata tutta una discussione. Perchè un bambino ha detto che Van Gogh era femminile. E ci siamo guardati "la chiesa di Auvers". E qualcuno ha detto E' una chiesa, non c'è nulla di femminile.
E il mio bambino Matteo ha alzato la mano e ha detto: "Ma no, vedete. E' che un quadro non è femminile quando sopra ci sono delle donne o quando la pittrice è una donna. E' femminile quando...quando trasmette una sensazione femminile. E questo quadro la trasmette. E' per le sensazioni".
E a quel punto tutti d'accordo, che si, in effetti, la Chiesa di Auvers è un quadro femminile.
E quindi è passato l'aggettivo Femminile per descrivere Van Gogh.

E a me è venuta in mente questa cosa. Che Kandiskij era sinestetico. Cioè vedeva i colori dei suoni. E se tu lo dici ad un adulto, un adulto dice Ah si, ah ecco perchè di Kandiskij non si capisce mai un cazzo.
E invece tu lo dici ad un bambino. Che infatti io l'ho detto ai miei bambini. E i bambini dicono Certo, il suono del violino è verde. Per forza che è verde.

domenica, marzo 18, 2007


ANCORA, ANCORAAA, ANCORAAAA

Il morbo dilaga oltre cortina! E finalmente anche il Meraviglioso Scrocchinquilino ha un blog!

Lo trovate, lui e la sua strepitosa complessita', su http://ebenezersinferru.blog.kataweb.it/






FAVOLE AL TELEFONO / LIVE


Lui: " Era una di quelle ragazze con due sole espressioni: con sigaro e senza sigaro...Solo che non fumava"

venerdì, marzo 16, 2007



UNA RAGAZZA FUORI MODA


Ci sono dei posti dove devi mandare il curriculum se veramente quello che vuoi fare nella vita è lavorare.

Questi posti esistono e sono:
Tipo la CEPU
Tipo le ditte import export
Tipo le scuole private di Alba
Tipo le fabbriche di tacchi
Tipo lo staff di supporto alle future sindache
Tipo il reparto telefonini di Mondadori
Tipo le banche capitaliste.

Loro hanno un settore iuman resorc.
Che valuta il curriculum
Che ti chiama per un colloquio
Che ti fa i test attitudinali
E forse poi ti assume.

Le mie porte in fondo a sinistra, non hanno nessun settore iuman resorc.
Ma a stretto giro di posta mi rispondono:

Gentilissima,
le comunico di avere ricevuto ieri il suo curriculum vitae. Mi congratulo per la sua preparazione, davvero eccellente.
Al momento il nostro organico è al completo.
Terremo comunque volentieri in considerazione la sua richiesta in caso di necessità di collaborazioni.
Cordiali saluti.
Direttore Istituto Alcide Cervi


Perdonatemi. Ma io, che sono una ragazza fuori moda, mi ostino ancora a voler lavororare con degli esseri umani.

giovedì, marzo 15, 2007



UN INVESTIMENTO SUL FUTURO


Io, dei tre giorni di mutua che mi sono presa, due li ho passati a scrivere il curriculum su modello europeo, con tanto di passioni artistiche e lingue parlate e informatica e quanti lavori, ma quanti, che ho fatto.


Il terzo giorno ho mandato il curriculum a:

- Parco Letterario Gianni Rodari - Omegna

- Centro di educazione ambientale Pracatinat - da qualche parte in Piemonte

- Museo didattico Fratelli Cervi - da qualche parte nella nebbia tra Modena e Reggio Emilia


Ho fiducia nel mondo, io, e nelle porte che si aprono in fondo a sinistra.

mercoledì, marzo 14, 2007

LA BUONA AZIONE QUOTIDIANA

Ho addottato Rivoluzione Proletaria.
E' una specie in via d'estinzione, e ha trovato riparo nel mio blog.
Chiede solo un po' di attenzione e di bambù. Non disturba, non fa rumore. Sembra sempre che aspetti qualcosa.
Fate due coccole a Rivoluzione Proletaria, voi che passate per questo blog, e vi ringrazierà con qualche giorno di consolante utopia.


CON UN PO' DI RITARDO...LA FAVOLA DEL FOLLETTO

Venerdi sera.
Mia moglie immaginaria non c'è e io mi preparo per uscire.
Abbandono le scarpe verdi e i jeans bucati per una gonnellina a fiori e gli stivali. E mi tiro pure su i capelli con le forcine, che poi ricadono sul viso così eleganti così...così che sembrano persino dei capelli.
Lavo via il trucco della giornata, insieme ai centimetri di smog, e insisto con matita e mascara. Anche un po' di correttore, va', che è venerdi sera.
Apro la porta, dopo un'occhiata contemplativa nel nuovo specchio di fronte al letto.

Sul pianerottolo ci sono due dei tre protagonisti de "L'odio": ovviamente manca il nero, quello bello e intelligente.
L'arabo, il portavoce nel completo marrone in svendita alla Upim autunno/inverno 1987, sorride e dice: "Ciao, c'è la mamma?":
(...)
(...)
(...)
C'E' LA MAMMA???
(...)
(...)
Tutto il mio orgoglio da Ragazza Carina del Venerdi Sera, tutto, è rientrato in casa e si è accoltellato sul pavimento della cucina spargendo in giro tracce di depressione riscontrabili con il Luminol.

- Veramente abito da sola... -
(e dentro di me penso: Testimoni di Geova)

- Ah, perchè siamo del Folletto
(e dentro di lui: Cazzo, ho sbagliato il primo approccio del Perfetto Venditore)
e subito dopo, con sorriso a qualche dente sparso nella bocca:
- Sei tu che fai le pulizie in casa?

(no, veramente le fa mia moglie...eh si, se gli rispondo così, questo mi muore d'infarto, qui, subito, e vallo a spiegare cosa ci fai con un arabo morto sulle tue scale, di venerdi sera ad uno sbirro che accorre e ti chiede: E la mamma non è intervenuta?)

Allora dico:
- Non è che puliamo molto in questa casa...

L'arabo dell'Odio, a quel punto, crisi. Biascica qualcosa sulla spazzola multiuso che per noi giovani è una fi-ga-ta e che sei mica libera un giorno che te la mostro?

(e io mi immagino, Hannibal Lecter nel completo della Upim che tenta disperatamente di sconfiggere la polvere di camera mia e, non ottenendo alcun risultato, mi guarda come si guarda solo Jodie Foster).

E quindi rispondo che no, no, mi dispiace, non sono proprio mai in casa.
Cosa fai? L'insegnante. Ma dai? Eh si. Ti facevo più giovane. L'avevo capito. Ma cosa insegni? Scienze. Figurati, io a scuola ero una schiappa. Giura?! Non l'avrei mai detto, a vederti così.

E chiamo l'ascensore e trascino via questi due attori da B-movies dal mio pianerottolo, dando risposte a caso sul mio lavoro e sulla polvere di casa mia.

E vengo a sapere solo dopo, davanti ad un kebab con la mia moglie immaginaria, che proprio ci servivano i sacchetti dell'aspirapolvere del Folletto (che è in ripostiglio, a mia totale insaputa).

Ma soprattutto passo tutto il venerdi sera, tutto, a chiedere a chiunque:
- Scusa, ma io quanti anni dimostro?

martedì, marzo 13, 2007



CONTINUA IL CARTEGGIO NESSIE - MINISTRO AMATO


Gentile Ministro dell'Interno,
io ero in arretrato con Lei di una cena.
Ricorda?
L'avevo invitata ad assaggiare i limoni che lei mi aveva risparmiato,
evitando di farci tirare addosso i lacrimogeni a Vicenza.
A questo punto, però, io non la invito più.
Altrimenti, dopo il caffè e l'ammazzacaffè
lei mi fa il test antidoping
e, se mi sono fatta una canna
mentre cucinavo,
Lei mi vomita nel lavello della cucina
e se ne va
soddisfatto dei risultati
della sua Lotta alla Droga







IO, OGGI, MI SONO SVEGLIATA ALLE 15.16.







lunedì, marzo 12, 2007

BUONGUSTO

Il sito www.worth1000.com permette di invecchiare le celebrità.
Qui sopra, riconoscibilissima, Paris Hilton. Che neanche a 70 anni avrà imparato ad abbinare il vestito, l'ombretto e gli occhiali da sole.

DE SAUND OV SAILENS

C'è che a me fanno paura i silenzi.
Paura del buio, mai avuta.
Claustrofobia poca.
Con gli insetti ho finito da tempo.
E il cane dei Baskerville non lo temo più.
A me fanno paura i topi e i silenzi.
Sui topi non posso farci molto, al massimo chiudere gli occhi nei vicoli stretti e farmi guidare da amici pazienti.
Il silenzio, invece, cerco sempre di riempirlo io. Così se ne va.
Che se sono da sola canto, anche se sono con qualcuno canto, a volte. Persino ai concerti degli altri, canto.
E se non è un momento per cantare, parlo.
Ed è tanto più facile sconfiggere il silenzio se si è in tanti, così cerco sempre di stare poco da sola.
Che parlo persino di notte, mentre dormo.

E ogni tanto ci penso. Penso chissà, forse quando sarò vecchia finirò a parlare da sola alla stazione Principe. Con l'uomo megafono e C'hai un euro per un panino? Un trio neomelodico.
Sarò vecchia, e canterò ancora Anche se il nostro maggio ha fatto a meno del vostro coraggio, come sempre quando lavo i piatti.
Con la mia voce che rimbomberà tra i binari, non stonata e non intonata. Proprio come adesso.

Oppure, con calma, prenderò in mano anche questa.
E come per gli insetti, come per il mastino dei Baskerville, un giorno mi passerà.
Mi concentrerò. E appariranno due pifferai.
Un pifferaio di Hamelin, e un pifferaio senza fiato.
Il primo per sconfiggere i topi, e l'altro per imparare ad apprezzare i silenzi.

sabato, marzo 10, 2007


RIFLESSIONI PRIVATE DOPO UNA SETTIMANA DI PENSIERI


Io ci sono stati 5 Ottomarzi, uno dopo l'altro, che stavo cercando di cambiare un uomo che non voleva lasciarsi cambiare.
Che un po' si faceva trascinare dalla corrente delle mie richieste e delle mie sfuriate, ma che cercava solo gli spazi di tempo libero per tornare ad essere quello che io non volevo che fosse.
Non l'ho preso a rastrellate dopo averlo cucito nel lenzuolo, ma l'ho lasciato andare, quando ho capito che se il fiume non diventava di entrambi io, da sola, con la mia corrente impetuosa, per quanto impetuosa, tutto non potevo fare.


Poi sono passati sette anni.
E quest'anno, tra gennaio e febbraio, ho provato di nuovo a dire quali erano le mie richieste. Qual'era la direzione della mia corrente
E ho guardato se il mio torrente confluiva con il suo.
Evidentemente no, che le mie richieste non sono le sue, e bisogna mettersi tanto in discussione per vedere anche un altro punto di vista. E capisco che possa fare paura. Che il coraggio ognuno lo mette dove vuole. Che magari i grandi rivoluzionari poi avevano paura dei calabroni.
Io adesso, che è metà marzo, sono ancora contenta che i nostri due torrenti riescano a scorrere vicini, con un lembo di terra a separarli.
E non ho intenzione di costruire dighe contro la sua volontà.
Ci ho pensato, questa settimana, e sono ancora dell'idea che il rumore di un altro torrente di fianco continui a farmi piacere.
Ma sto lavorando sulla mia, di corrente. E faccio fatica.
E se lui non vuole lavorare sulla sua, questo ottomarzo ho deciso che non sono fatti miei.


giovedì, marzo 08, 2007



















GIRANO VOCI...

Girano voci che Vinicio Capossela e gli Africa United e i Mercanti di liquore faranno da spalla alla Gloriosa Compagnia Teatrale Gramsci29 il 22 Aprile al MazdaPalace.

...Adesso prendiamo in considerazione anche le offerte della bocciofila di Sestri e della Sagra del Mandarino cinese e poi decidiamo se onorarli della nostra presenza...

mercoledì, marzo 07, 2007

















TRADUZIONE: "MIDVALE - scuola per geni"







Gary Larson, che sa riassumere il mondo in una vignetta.




martedì, marzo 06, 2007


DOTTORE, E' GRAVE?

Sono due giorni che mi sembra di avere un materasso ad acqua nello stomaco.
Con cinque o sei persone che ci stanno facendo sopra la battaglia dei cuscini.
E tutto il mio stomaco gorgoglia e si lamenta e poi si chiude.
Come una morsa stretta, come la Guardiana del Piano che ha urlato Silenzio! e ha requisito i cuscini.

E sarà che a me la primavera mi mette di cattivo umore, che tutti questi fiori di pesco mi sembra sempre che stiano lì a festeggiare per cose solo loro.

Ma certo non è solo questo, che poi ci aggiungo anche che mi sento stronza.
Che vado in viaggio e torno triste.
Mi sembra che sia una cattiveria per chi è rimasto qui.
Perciò per ora mi affido alla Guardiana del Piano e intanto aspetto di capire se questo materasso ad acqua lo digerisco o inevitabilmente finirà per rompersi innondandomi di lacrime un pomeriggio qualsiasi, quando meno me l'aspetto.



lunedì, marzo 05, 2007



STRONZO
CHE HAI RUBATO LA MIA MACCHINA FOTOGRAFICA DALLO ZAINO
ALL'AEROPORTO DI ORIO AL SERIO
SAPPI CHE LA MIA VACANZA A BARCELLONA
NON SARA' ROVINATA DA QUESTO
MA CHE
LA PRIMA VOLTA CHE SCATTERAI UNA FOTO
CON LA MIA MACCHINA FOTOGRAFICA
AD UN TRAMONTO TRA I MONTI BERGAMASCHI
E PORTERAI LA FOTO A SVILUPPARE,
IL NEGOZIANTE SI SBAGLIERA'
E QUANDO TUA MOGLIE
ANDRA' A RITIRARE LE FOTO
RICEVERA' LA BUSTA
CON LE FOTO SCATTATE DA UN PROFESSIONISTA
DEI CALENDARI PER CAMIONISTI
GAY.
TUA MOGLIE TI LASCERA'
I TUOI BAMBINI TI ODIERANNO
MA SOPRATTUTTO
IL CAMIONISTA
CHE RICEVERA' LA TUA FOTOGRAFIA
FATTA CON LA MIA MACCHINA FOTOGRAFICA
DI UN TRAMONTO TRA I MONTI BERGAMASCHI
SI VENDICHERA' SU DI TE.
E POI
MI MANDERA'
L'AUTOSCATTO.